La prima del campionato italiano è stata letteralmente uccisa da un Andrea Crugnola una spanna sopra la concorrenza, alle sue spalle l’unico a farsi notare è stato un De Tommaso che paga una mezza minutata alla testa della gara, ma staccando in maniera marcata Basso che nella volata finale riesce a tenersi alle spalle per soli tre secondi Stefano Albertini.
Dopo l’apericena di ieri sera dove si erano visti chiaramente i valori in campo, la musica nella giornata di oggi non è cambiata, anzi Crugnola ha continuato a fare incetta di scratch, ed al traguardo è riuscito a collezionare ben nove successi parziali sui dodici a disposizione. Il suo è stato un passo sostenuto per tutta la gara, ma se nelle fasi iniziali è comunque partito con il piglio di chi vuole vincere, nella giornata odierna ha corso sempre sul passo senza mai andare a cercarsi grane, oppure lo scratch in più. Eppure, nessuno è mai sembrato realmente in grado di rendergli la paga, anzi a fatica sono riusciti ad avvicinarsi ai suoi tempi, anche quando nel finale ha accorciato le linee dove si correva qualche rischio in più, alzando in maniera sensibile i tempi dei passaggi mattutini. Parlare di opzione campionato dopo appena una gara sarebbe quanto di più sbagliato, di sicuro però gli avversari di Crugnola dovranno darsi molto da fare per settare le loro vetture e ritrovare il giusto passo. Questo non può certo essere il gap di tutti quei nomi che sono impegnati nella corsa al tricolore, soprattutto dopo quanto hanno fatto vedere l’anno passato e nello specifico ci riferiamo ad Albertini e Andolfi, che pur spostandosi di squadra sono rimasti al volante di una Skoda Fabia Rally2. Discorso differente per Basso, al debutto su un’auto per lui nuova, che però ha mosso i suoi primi passi la passata estate e sembra non avere ancora trovato il suo set-up ottimale. Prestazione imperiale anche per De Tommaso, anche se non è riuscito a stare sugli scarichi di Andrea, alla sua seconda stagione nel tricolore al volante di una top car ha saputo mantenere un passo veloce e costante e soprattutto quando le condizioni della strada si sono complicate lui è riuscito ad adeguare il passo mentre gli altri sprofondavano. Albertini dopo una gara da dimenticare, almeno questo diceva la sua faccia anche quando sorrideva, e un Basso alla ricerca di un feeling che non è scoccato alla prima gara si sono lanciati in una combattutissima volata finale per il terzo posto, e con un colpo di reni imperiale il Giando si è messo dietro il Bresciano, riuscendo ancora una volta nonostante tutte le difficoltà a portare punti preziosi in cascina.