Il CIR volta pagina con Andrea Crugnola ad aggiudicarsi la corsa per il tricolore è un trentunenne di quelli che sanno cosa vuole dire mettere giù il piede, con una partenza fulminante ed una guida veloce e precisa il Varesino mette le mani avanti già alla fine della prima boucle.
I pretendenti al CIR ed al CIRT partono a tutta e la sfida si fa subito infuocata, Bulacia fa segnare il primo scratch ma Crugnola che lo tallonava a pochi secondi con un uno due riesce a saltarlo e si porta al comando. Nel frattempo Giando si gira e perde una quindicina di secondi, ma soprattutto non riesce a trovare il giusto feeling con l’asse posteriore della sua Polo che continua a saltare troppo ed al ritorno al service park con due terzi gara alle spalle paga 24”.9 al suo avversario diretto nel CIR e nell’ultimo giro non gli resta che sperare in uno scivolone altrui. Davanti Crugnola cerca di consolidare ma Bulacia e soprattutto Franceschi si fanno sotto e la Boucle conclusiva parte con i tre raccolti in un fazzoletto di appena 5”. Il Francese prese le misure alla Fabia della Sportec, gli mette le ali e si tuffa a capo fitto nella volata finale a tutta ma rimedia una foratura e scivola ai margini della top five, rinunciando a tutte le sue velleità di successo. A giocarsi il successo finale restano così solamente Crugnola e Bulacia, la cui prima mission è portare a casa rispettivamente CIR e CIRT, Il Boliviano tiene comunque alto il passo, mentre Crugnola sente tutta la pressione del massimo titolo tricolore e nel finale va in controllo, regolando il suo passo su Basso, l’unico a potergli strappare lo scudetto tricolore. Marquito firma così gli ultimi tre scratch, ed assieme al campionato terra si prende anche il suo primo successo assoluto nel CIR. Conquistando la terza vittoria di uno straniero nel CIR 2020. Con l’inciampo di Franceschi, ed il ritiro sull’ultima speciale del Giando sul terzo gradino del podio ci sale la Skoda Fabia Evo di un Alberto Battistolli in grande spolvero, il Vicentino impressiona per i progressi fatti a distanza di un anno dal suo esordio su una trazione integrale. Gara da dimenticare, ma soprattutto un altro campionato alle ortiche per Campedelli, dopo le prime tre speciali è tranquillamente nel gruppo di testa ad un niente da Bulacia, ma la fretta di saltare il Boliviano lo induce in errore e finisce la sua gara troppo presto e gambe all’aria.