Con una partenza fulminante, ed un capolavoro nella seconda tappa dove è riuscito a ribaltare il tempo perso nel traffico della Grand Prix Crugnola ha ipotecato la kermesse Monzese e nella breve parentesi domenicale ha messo il sigillo definitivo alla prima edizione del Monza Rally Show in versione R5.
Oramai da qualche anno la kermesse di Monza è stato l’evento scelto per chiudere la stagione dal team di Alzenau, un connubio che dopo qualche attrito nell’edizione passata sembrava scricchiolare, ma negli ultimi mesi tutto si è appianato. Così anche questa volta Hyundai si presentata in forze, con il suo trofeo dedicato ai clienti e tre dei suoi piloti ufficiali decisi a fare saltare il banco e non solo vetrina. A fermare lo squadrane Hyundai ci ha pensato un Crugnola in formato XXL, con una partenza fulminate grazie al doppio scratch nelle speciali del venerdì si è portato davanti a tutti con una manciata di secondi, abbastanza per fare vedere quale erano le sue intenzioni ed il grande potenziale della Volkswagen Polo R5. Il sabato a mandato in scena per due volte i quarantaquattro chilometri della Grand Prix, la speciale che tutti attendevano o temevano perché teoricamente in grado di fare la differenza. In realtà a fare la differenza è stato l’elemento traffico che ha messo alle corde parecchi dei pretendenti al successo, in particolare Crugnola che in una delle due speciali per riuscire a liberarsi di Breen danneggia il paraurti anteriore. Ad approfittarne è un Sordo che a differenza dei compagni di squadra Mikkelesen e Breen attacca a fondo, prima agguanta subito la piazza d’onore e nella seconda Grand Prix strappa le redini della gara a Crugnola. Ma Andrea nell’ultima speciale di giornata, mette a segno un altro scratch pesante saltando lo Spagnolo che lamenta un calo motore e perdere una decina di secondi, scivolando così in seconda posizione. Nelle due speciali della domenica mattina Crugnola amministra con autorità, chiudendo ancora con uno scratch, Sordo continua a lamentarsi ma anche se perde ancora qualche decimo dalla testa, riesce a mettere qualche manciata di decimi in più tra la sua i20 e quella di Andrea Nucita, ottimo terzo davanti alla Skoda Fabia di Bonanomi.