Rinunciato alla validità ERC la gara cipriota contrariamente a chi credeva si trattasse semplicemente un preludio alla cancellazione ha visto la versione valida per la serie nazionale e quella MERC, con il principe del Qatar a farla da padrona dopo una zuffa nelle prime speciali con il padrone di casa Tsouloftas.
I favori del pronostico erano tutti per Al Attiyah, anche se si sapeva che i due forti piloti di casa Alex Tsouloftas e Simon Galatariotis avrebbero cercato di mettergli i bastano tra le ruote. Nelle battute iniziali Tsouloftas è riuscito a mettere il muso della sua Volkswagen Polo davanti a quella del campionissimo del mediorientale. Una partenza decisa che con un bell’uno due gli permette di chiudere la prima boucle di speciali con una decina di secondi sulla Polo di Nasser. Nella replica del sabato pomeriggio le cose per il padrone di casa si mettono male, un problema tecnico sull’asse posteriore della sua Polo prima gli costano una minutata, ma subito dopo lo obbligano ad issare bandiera bianca. Alle spalle di un Al Attiyah attento a non stressare troppo la sua meccanica si viene a trovare la Hyundai di Yiangou il cui ritardo è già pesantissimo, ed a fine prima tappa supera i dodici minuti. Gara da archiviare sin dalla prima speciale per Galatariotis, che finisce fuori dopo pochi chilometri e l’unica soddisfazione che riesce a togliersi è uno scratch nella seconda giornata, mentre gli altri tre se li aggiudica Tsouloftas che sommati ai tre della prima giornata sale a quota sei, una vittoria di Pirro, considerato che i venti minuti pagati per il rientro lo fanno scivolare ai margini della top ten. Nasser anche questa volta continua a spadroneggiare, inanellando il suo settimo successo sulle polverose e durissime speciali di Cipro, ma più che il distacco finale su Yiangou a 17’.10” e la Mitsu di Demosthenous, terzo a 19’.03”, ha dimostrato una grande capacità di gestire il suo passo quando Alex Tsouloftas lo ha messo sotto pressione, dosando perfettamente velocità e gestione della meccanica.