La grande rivoluzione della seconda metà del secolo che ci siamo lasciati alle spalle è stata l’automobile e la mobilità individuale, un traguardo che ha fatto fare ai continenti più industrializzati un balzo in avanti che ha garantito la libertà di movimento ad ogni singolo individuo. Oggi però il nuovo green deal troppo spesso sta intaccando ..
La parola d’ordine del nuovo millennio è “green”, parola che a molti fa arricciare il naso mentre per altri è la soluzione a tutti i mali del mondo, la verità come al solito sta nel mezzo e non nelle posizioni talebane più estreme. Sfortunatamente il nostro periodo storico, queste posizioni, stanno diventando la bandiera di quella o questa parte politica, che oramai non cavalca più la ragione ma il consenso più spicciolo e troppo spesso nel mirino ci finisce il mondo dell’automobile, in una sorta di attacco frontale al mondo della mobilità individuale. L’ultimo schiaffo al mondo dell’automobile è arrivato dalla sindaca di Parigi (Anne Hidalgo), che dal 30 agosto andrà ad abbassare il limite di velocità in tutta la capitale (ad eccezione di pochissime arterie portanti) a 30 Km/h. Una decisione che secondo l’assessorato ai trasporti capitanato da un rappresentante dei verdi dovrebbe andare a migliorare la sicurezza stradale, riducendo il rischio di incidenti, rendere più fluido il traffico e ridurre l’inquinamento acustico. Giustificazioni ridicole soprattutto quanto riguarda la fluidità del traffico, con un limite più basso i grandi ingorghi della capitale inizieranno prima e finiranno dopo; diminuendo la velocità del deflusso non può essere altrimenti. Per quanto riguarda l’inquinamento acustico è difficile credere ad una variazione sensibile dei dati odierni, ma al contrario quello da gas di scarico inevitabilmente andrà ad aumentare. Un provvedimento che per fortuna non ci tocca, o meglio per il momento nelle nostre città ci si è limitati ad abbassare i limiti in determinate zone: centri storici, controviali ecc.. , ma visto il trend di questi ultimi tempi forse è opportuno prepararsi almeno a dare battaglia ad un assurdità che molte città italiane hanno già accarezzato.