DAKAR ANCORA AL PALO

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Il parto si annunciava lungo e travagliato, ed ancora oggi dalla Dakar tutto tace, per il momento non si parla nemmeno di presentazione, la stesura del percorso 2019 sta creando molti problemi, ed a oggi hanno detto un si che ha il sapore di un “Ni” solo Perù ed Equador.

I nuvoloni che si stanno addensando sulla Dakar Sud Americana sono sempre più scuri e non promettono niente di buono. Da gennaio ad oggi, quando si è conclusa l’ultima edizione della leggendaria marathon l’organizzazione si sta arrampicando sugli specchi per riuscire a dare una nuova identità al percorso 2019. Qualche avvisaglia delle difficoltà si erano avvertite sin da febbraio, ma con la conferma del Perù, con il suo deserto estremamente selettivo, sembrava le altre caselle dovessero cadere quasi di conseguenza. Invece è iniziato un tira e molla interminabile con Cile ed Argentina, dove ancora oggi l’equazione budget percorso non sembra avere trovato il suo equilibrio. Per dirla in parole povere nessuno dei due stati sembra essere disposto a spendere per assecondare le richieste di Aso. L’Argentina e la sua federazione è concentrata sul ritorno della Formula Uno, mentre in Cile dopo l’addio di qualche anno fa le posizioni non sembrano cambiate, anzi con il WRC sempre più vicino non c’è interesse a riprendersi la Dakar, a meno che questa non riduca ai minimi termini le sue richieste. Così l’Equador con il quale si stava trattando per il 2020 è stato tirato dentro per i capelli, cercando di anticipare il suo ingresso. Con la Bolivia messa definitivamente al palo con tutte le polemiche che si è trascinata dietro, ed un terzo anno di contratto rispettato nonostante l’opposizione di tutti i concorrenti. Così ad oggi il percorso è ancora in alto mare, con il si di Perù ed Equador che però i più maligni definiscono un “Ni”, visto che l’Equador non ha certo un grande potere economico, ed il Perù andrà comunque incontro ad un cambio di governo e questo qualche problemino potrebbe esserci. Ma si sa che piove sempre sul bagnato e la fortissima crisi economica Argentina, esplosa in maniera eclatante in questi ultimi giorni come era successo una quindicina di anni addietro si sta trascinando dietro l’intero continente, con una svalutazione di tutte le valute galoppante. Elemento che potrebbe confondere ulteriormente le carte, andando a minare accordi già traballanti.

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