Programma-spezzatino per il campione del CIRT: in calendario solo alcune gare su asfalto del tricolore più la partecipazione al RIS, sperando di poter disputare anche la tappa gallese. Il tutto, pensando ad un maggior impegno nel WRC2 nel 2019.
Il campioncino cambia orizzonti. Vinto il tricolore terraiolo, il 24enne modenese Andrea Dalmazzini vira verso un programma del tutto differente, confidando di avviare un percorso di crescita che gli permetta, fra un anno, di proporsi con una certa continuità nel WRC2. Così, il menù 2018 propone poche gare ma toste, sperando che rappresentino una scuola sufficiente a far lievitare le qualità dell’emiliano: Dalmazzini – che resta fedele alla conterranea G.B. Motors e, dunque, correrà ancora su una Ford Fiesta Evo2 di classe R5 – disputerà tre gare su asfalto del CIR (esordio all’Elba, a fine maggio, poi Roma Capitale e Due Valli) per mettersi alla prova su un fondo al quale dà del voi; l’intento, chiaramente, è quello di aumentare la competitività sulle strade catramate.
In aggiunta, c’è il RIS, gara che lo stesso pilota desidera fortemente disputare per potersi confrontare con i big del WRC2 sul fondo a lui più congeniale. Al rally sardo, Dalmazzini spera di poter aggiungere all’ultimo minuto anche il Wales, per poter raddoppiare la propria esperienza sul proscenio iridato; quest’ultima carta rappresenta un jolly che potrebbe emergere solo se resterà un budget sufficiente – magari contando anche sul supporto di Acisport: le parti stanno trattando, verso metà mese sapremo se sarà fumata bianca –, senza dimenticare anche la vicinanza tra la tappa britannica del WRC e quella, finale, del CIR.