Quando abbiamo letto il suo nome nell’elenco partenti del San Martino di Castrozza il primo pensiero è stato è l’ora della prima. Ed il successo è arrivato puntuale come un orologio, senza andare mai realmente a cercarlo, dopo i risultati ottenuti in Portogallo e Sardegna corsi a briglia stretta gli è bastato guidare con la sua naturalezza e non c’è ne stato per nessuno.
La padronanza con la quale si è destreggiato al volante della Fabia Evo Rally2 nelle ultime tre gare del mondiale: Croazia, Portogallo e Sardegna, erano molto più che una garanzia. Due sedicesimi nella generale e quattordicesimo ad Alghero, di per se vogliono dire ben poco se non si va a leggere tra le righe di quelle prestazioni. Alla sua prima stagione al volante di una rally2 e sulle strade del WRC per lui tutte da scoprire, l’imperativo è macinare chilometri, ed anche quando cresce il feeling con la vettura e i tempi migliorano, ha sempre giustamente accorciato leggermente il passo. Ma davanti gli sono rimasti solamente piloti veloci e con almeno due stagioni iridate sulle spalle. Al San Martino di Castrozza, quarto appuntamento del trofeo Italiano rally, dalla sua rispetto alla precedenti uscite aveva a disposizione la nuova Fabia RS Rally2, uno step in avanti con il quale è entrato subito in sintonia, e lo ha dimostrato sin dallo shake. Cinque passaggi dove prendere le misure alla vettura, ma dopo un primo giro guidando con naturalezza per capire a fondo la vettura i tempi sono cominciati a scendere, e su un tracciato da un minuto e quaranta scarsi, ha mollato a tutti due secondi secchi. Nell’apericena serale del venerdì il più veloce a lasciare i blocchi di partenza è stato Giuseppe Testa, ma sulle speciali vere il giovane trentino ha subito preso il timone della gara. Con un doppio scratch a chiudere la prima bouclé è rientrato al service di mezzo giorno con tredici secondi su Pinzano e venti su Testa. Abbastanza per permettersi di registrare il suo passo su quello degli avversari e togliersi la soddisfazione di andare a firmare il primo successo assoluto, davanti al pubblico amico di casa. Sulla piazza d’onore ci butta sopra gli artigli Corrado Pinzano, che se la tiene stretta resistendo al tentativo di rientrare di Testa. I due separati da poco meno di una decina di secondi alla fine della penultima speciale sul Manghen entrambi vanno in controllo accontentandosi delle rispettive posizioni. Quarto un Rudy Andriolo che va a battere l’ultimo scratch, e rafforza il suo vantaggio tra la sua Fabia e quella di Manuel Sossella che chiude la top five. Dopo una discreta partenza Rossetti getta la spugna, in difficoltà con il suo set-up, mentre nel finale si è visto costretto a issare bandiera bianca anche Pedersoli tradito dall’idroguida.