DOPO MIELE, IL MONTE… CAOS

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La sempre bella Ronde del Monte Caio si conclude nella confusione dei tempi imposti necessari per stilare la graduatoria dell’ultima prova: la classifica esce con forte ritardo e tra qualche, inevitabile polemica. Non ci sono però dubbi sulla netta vittoria di Miele-Beltrame (Ford Fiesta WRC, nella foto di Dino Benassi), al secondo successo consecutivo su queste strade, davanti a Marti-Cecchi (Subaru Impreza WRC) e Iacomini-Nesti (Impreza-R4).

 

E il Monte Caio finì in Monte Caos. Non per Mauro Miele e Luca Beltrame, bravi a bissare il successo del 2014 non più su una BMW M3, ma su una fiammante Fiesta WRC (con il pilota lombardo all’esordio su una top-car); per loro, il pieno di scratch e la leadership dal primo all’ultimo metro di gara. Non per Marti-Cecchi, partiti per chiudere secondi e arrivati al traguardo con l’argento saldamente in mano. Al netto dei tempi imposti, non sono in discussione le buone prestazioni di chi segue i primi due, anche se Iacomini-Nesti sfruttano il fatto che i loro rivali Castagnoli-Guglielmetti (Peugeot 106-A6) non disputino la prova conclusiva per mettere in cassaforte il terzo posto.

 

Quindi, pollice su per questi due equipaggi, così come per D’Arcio-Aldini (Renault Clio-S1600), Tosi-Del Barba (Clio-R3C), Zanni-Incerti (Clio Williams-A7), Lugano-Pozzi (all’esordio sulla 207-S2000 in quella che per il lombardo è una gara-test), Galeazzi-Maugeri (Citroen DS3-R3T) e Romano e Renato Pasquali (Clio-R3C).

 

Peccato solo, appunto, per il caos finale: la sospensione della prova conclusiva (per il capottamento della Clio di Simonetti) manda in tilt la direzione gara, che impiega un buon paio d’ore per stilare i tempi imposti, mentre i concorrenti restano bloccati nel buio del riordino finale. Sul palco finale, infine, sfilano alla chetichella equipaggi per lo più irritati, confusi e – in qualche caso – per nulla persuasi dai tempi assegnati a chi non ha disputato la quarta prova speciale.

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