Il rally Turkey inizia con lo show by night sulla street stage di Marmaris che propone in testa alla gara le Hyundai di Mikkelsen e Neuville che vanno entrambi a battere lo scratch, lasciandosi a quasi due secondi Tidemand, Ogier e Meeke.
Una prova speciale non può certo fare primavera, men che meno se si tratta di una prova spettacolo, come quella di due chilometri tondi sul pavé delle strade di Marmaris, corsa sotto la luce dei lampioni cittadini. da crociera. Una prova decorosa, anche se con un eccesso al limite dell’overdose di tondi da rotatoria, dove tra i tanti luoghi comuni impera quello che non si può certo vincere una gara, ma sicuramente perderla. Luogo comune sempre più lontano dalla realtà perché con delle gare a tutta dal primo all’ultimo metro ogni decimo di secondo può fare la differenza. Forse non sarà il caso di una gara dura come la Turchia dove a fare la differenza è la componente endurance, ma visto che in gara bisognerà cercare di misurare il passo per non stressare troppo la propria meccanica, non si può certo dare torto a chi come Neuville e Mikkelsen ha già dato tutto e di più, a cominciare dalla scelta delle gomme, studiata per quei due chilometri. Scelta tatticamente ineccepibile visto che stiamo parlando di secondi guadagnati senza dovere fiaccare la vettura, così nonostante un chilometraggio ridottissimo i due uomini Hyundai si sono lasciati Tidemand a 1”.6; Ogier a 1”.7 e Meeke a 2”.0. Mentre il resto del plotone Tanak compreso gli ha pagato 4”, un distacco importante che però sembra avere spezzato il lotto dei pretendenti in chi ha già messo in chiaro le sue intenzioni e chi come Tanak starà alla finestra sino alla metà della seconda frazione confidando sui cedimenti altrui ed un passo difensivo. Quello che l’anno passato gli ha permesso di prendersi tutto il bottino, nonostante a fine delle prima frazione la classifica non deponeva certo a suo favore. Tra le R5 lo scratch se lo prende il solito Rovanpera, che si lascia dietro Kajetanowicz e otto decimi più in la il nostro Andolfi, che iniziano così il loro braccio di ferro per il primato del WRC2.