C’era una volta un mondiale rally dove i talenti di un paese facevano carte false per essere al via e farsi notare, una tradizione che è andata persa assieme all’assottigliarsi degli elenchi iscritti. Ma in Portogallo finalmente debutterà nel WRC Esapekka Lappi proprio quel ragazzino che nel 2012 nella gara di casa si fece notare spalancando le porte della sua ascesa.
Correva il 2012 ed il WRC2 che allora rispondeva al SWRC, con a farla da padrone le Super 2000; una stagione cancellata da un tale Sebastien Ogier, che in attesa della Polo R WRC fu parcheggiato su una Skoda S2. Il pilota di Gap disputò l’intera stagione fuori campionato, ma le sue prestazioni gettarono nell’ombra la serie ed i suoi protagonisti, compreso un tal Mikkelsen che negli anni è cresciuto molto ma quell’anno fu messo impietosamente in ginocchio come tutti gli altri. Un grigiore assoluto, illuminato da un solo ed isolato lampo nella gara di Jvaskyla, quello di uno sconosciuto ragazzino allora ventunenne che da pochi mesi era passato al volante di una Fiesta S2000. Nove prove speciali d’inferno tenendo Ogier nel mirino a meno di una manciata di secondi, quello che nessuno era stato capace di fare, nemmeno il bell’Andreas che a metà fine tappa veleggiava sempre a mezzo de non un minuto intero dal compagno di squadra. Uscito di strada a poche speciali da fine seconda tappa, nella terza (super rally) ha continuato con lo stesso piglio. Un risultato che lo ha fatto accasare subito in Skoda, per un percorso molto lungo forse troppo. Ma oggi il momento è arrivato, ed è difficile pensare che non riuscirà a farsi notare. Il ruolo è quello del gregario, terza Toyota con il ruolo di tester in gara e briglie ben strette, ma su di lui siamo pronti a scommettere perché i numeri ci sono per dare filo da torcere a compagni di squadra e non. In attesa di quelle prove come Polonia e Finlandia dove il pacchetto aerodinamico mette le ali alla Yaris ed Esapekka potrebbe fare saltare molte gerarchie.