Che la storia delle Puma Rally1 fosse già scritta con Ott Tanak obbligato dalla classifica del mondiale ad aprire la strada davanti a tutti, era avidente, per cui il doppio scratch nello show di Guanjuato è stata una mezza Fiesta. Ma vedere le tre rally1 andare al tappeto sulla prima speciale, sui trenta chilometri de El Chocolate, è stata l’apoteosi di un disastro.
Che in M-Sport potessero fare un monumento a Tanak per il successo in Svezia, era palese, le gare con i chiodi lunghi sono sempre stati il Montecarlo del pilota Estone, ed è stato implacabile nell’aggiudicarselo. In Mexico partendo davanti a tutti la gara era belle che segnata almeno per Tanak, ma le cose sono andate in maniera più disastrosa di ogni previsione. Nella prima speciale vera di El Chocolate Tanak si è dovuto fermare con il turbo out, e dopo avere tentato una riparazione di fortuna è riuscito a raggiungere il fine prova con quasi otto minuti di ritardo. In qualche maniera è riuscito ad arrabattarsi sino al service ma accumulando altri minuti di ritardo, ben dodici e mezzo. Va peggio a Loubet che al chilometro diciannove tocca una pietra si gira e deve parcheggiare in speciale, con la macchina impossibilitata ad avanzare per i danni riportati, probabilmente sterzo compromesso. Come se non bastassero le due vetture ufficiali, ciliegina sulla torta arriva anche lo stop di Serderidis che sbatacchia anche lui e resta bloccato in mezzo alla strada, obbligando la direzione gara a dare bandiera rossa. A Millener e compagni non sono nemmeno di conforto gli intermedi, Tanak si ferma nel primo terzo di speciale, ma al secondo intermedio pagava a Ogier sei secondi troppo per giustificarlo con il fatto di partire davanti a tutti. Probabilmente il suo motore cominciava già a pagare pegno. Benino Loubet sino al secondo intermedio, ma al terzo il suo ritardo era già precipitato a otto secondi pur partendo alle spalle di tutti. Alla fine della prima bouclé il braccio di ferro Hyundai Toyota è pirotecnico con Lappi davanti a Ogier di un secondo punto quattro, mentre a una decina di secondi dal leader ci sono Evans e Sordo separati da sei impalpabili decimi.