ERC IN SILESIA IL PIATTO PIANGE

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A tenere in ballo l’ERC è solamente un lumicino legato alla matematica, e senza non ci sarebbe stato nemmeno Hayden Paddon. Ventuno le rally2 al via tra ERC e campionato Polacco solamente dieci sono riconducibili al campionato Europeo e tra queste ci sono le due ufficiali MRF, ed altre due favorite dal costruttore indiano, per l’ennesima volta salvagente della serie.

Un campionato continentale con otto appuntamenti, tre dei quali concentrati in paesi che si affacciano sul Baltico risulta decisamente sbilanciato, anche se a differenza di Scandinavia, ed Estonia, la Polonia con il rally Slesia lascia le veloci speciali sterrate per un inedito asfalto. Una scelta nella stesura del calendario da parte del WRC Promoter, dettata esclusivamente da ragioni economiche; che però penalizzano l’equilibrio geografico sportivo del campionato, e tutto sommato non sono riuscite ad attirare nell’ERC piloti di quei paesi, se non apparizioni a spot nelle singole gare. L’unica eccezione è il polacco Marczyk, una presenza comunque fissa e di spessore assoluto delle ultime stagioni Europee. Appena quarantuno vetture a Karlstad, dieci in più a Tartu, essere arrivati a un totale di cinquantaquattro in Slesia non è sicuramente un successo, visto che negli altri cinque appuntamenti l’abbinamento ERC e campionato nazionale è riuscito a portare una trentina di vetture in più. Con piloti di tutt’altro spessore. La lista dei driver di alto e medio spessore iscritti all’ERC si è volatilizzata con il passare delle gare, ed in questo finale ai nomi di Paddon, Franceschi, Marczyk, Mabellini, Tempestini e Armstrong, l’unico nome di spessore che si è andato ad aggiungere è quello di Yoann Bonato pilota part-time nelle gare su asfalto, delle ultime stagioni. Il resto sono presenze amatoriali (o giù di lì) tra i quali ci sono anche il belga Molle e il britannico Meirion Evans, entrambi gommati MRF ed iscritti dal team del gommista indiano; visto però il loro ridotto spessore probabilmente solamente in parte supportati dalla MRF. Questo ci riporta alla passata stagione quando gli aiuti della casa costruttrice di pneumatici indiana ha contribuito in maniera massiccia al dirottamento di molti piloti nell’ERC. Con i titoli delle serie support oramai assegnati: ERC3, ERC4 e ERC Junior la latitanza degli euro protagonisti è stata quasi totale, con una sola vettura rally3 del croato Ravenščak, ed appena cinque vetture Junior un numero impietoso se paragonato ai diciassette della prima gara. Uno Junior già dimezzato nei numeri al Ceredigion in Galles.                        

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