ERC L’ITALIA C’E’

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Al rally di Roma Capitale si è assistito ad un bellissimo uno due, con Basso e Crugnola sempre in controllo sui primi due gradini del podio, una gara dove per i protagonisti dell’Europeo ed anche per i piloti a cavallo tra WRC e ERC non c’è stato scampo, un risultato che propone qualche interessante spunto di riflessione sugli azzurri nelle serie internazionali.

Roma ha messo ancora una volta l’accento sul valore internazionale assoluto di Basso, il pilota Trevigiano nelle cinque edizioni ERC del Roma Capitale ha collezionato due successi e due secondi posti. Una sorta di sfida personale con il due volte campione d’Europa, il Russo Lukyanuk, che nelle edizioni ERC di Roma dove il Giando si è presentato al via è stato l’unico ad averlo battuto. Alle sue spalle quest’anno parlando di Roma c’era il re senza corona, quell’Andrea Crugnola che nel 2017 si è presentato a Roma con la Fiesta R5 e da sbarbatello con un paio di schiaffoni a messo in ginocchio anche i guru d’Europa, ma la sua gara si interruppe alla quarta speciale, un po’ come l’anno passato dove è andato gambe all’aria nella prima tappa, ma nella seconda ha battuto sei dei nove scratch a disposizione, dimostrando che su queste strade in velocità pura non è secondo a nessuno. Il confronto CIR contro ERC spesso non è la perfetta cartina tornasole dei valori in campo, infatti lo scorso anno un Basso concentrato sui punti tricolore rinunciò ad andare a caccia di Lukyanuk, mentre quest’anno è stato il contrario, con il Russo che prima dell’errore si è limitato a controllare gli avversari diretti nella classifica continentale. Un indicatore che i nostri portacolori non sono poi così alla deriva, il Giando si sta avvicinando alla soglia dei cinquanta, ma a livello ERC può ancora dire la sua, mentre Andrea di anni ne ha trentadue, ed appartiene alla generazione che oggi è al top nel mondiale. Nel WRC ci ha provato ma per una serie di fattori, tra i quali spicca il budget, ha dovuto gettare la spugna ma ha dimostrato che nella serie nazionale, ma anche nelle competizioni internazionale ha nel piede grandi performance e sa anche gestire come ha fatto a Roma, quando nella seconda frazione la sua Hyundai i20 era in affanno a seguire il passo della Fabia Evo di Basso. Bene anche la mezza generazione del dopo Crugnola, con Andolfi ad una minutata dalla leadership che nel finale non si preoccupa della generale ma della posizione CIR, un ritardo in linea con la prestazione della sua Fabia, preparata in maniera sempre impeccabile, ma con un Evo in meno rispetto a quella di Basso. Ma si è fatto notare anche De Tommaso, per buona parte della gara prima di ricevere la penalità di 20” si è tenuto dietro il resto del plotone ERC, un paio di manciate di secondi dietro a Lukyanuk. E tutto sommato non sono andati male nemmeno i più giovani, quelli delle tutto avanti con un Lucchesi sempre più incisivo, che in questi due anni è cresciuto davvero tanto, ed a Roma ha tenuto i tempi di Nucita, Franceschi, Bassas, Pajari e banda; sempre ai vertici della classifica delle tutto avanti sino a pochi chilometri dal traguardo.

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