Il Royal Rally of Scandinavia ha proposto per i nostri colori una gara in chiaro scuro, se nella classifica generale il giovane Mabellini continua ad inanellare delle prestazioni di tutto rispetto a Karlstad è tornata a brillare la stella di Roberto Daprà, dopo due gare anonime Polonia e Liepaja ha ritrovato lo smalto dei tempi migliori.
Questa volta prima di iniziare a parlare della top class azzurra, crediamo sia debito aprire la nostra parentesi dedicata agli italiani impegnati sulle strade della Scandinavia (quinto round dell’ERC), con la maiuscola prestazione di Roberto Daprà che conclude la sua gara ad appena 4”.4 dal podio dell’ERC Junior. Il driver trentino brillantissimo protagonista nelle prime gare dell’ERC4, in Polonia e Liepaja non è riuscito a trovare un passo gara convincente, in evidente difficoltà non tanto sulle medie delle speciali, quanto nel fare correre la vettura nelle profonde rotaie che si scavano. Su un terreno decisamente più simile al Finlandia, levigato e compatto, è tornato il Daprà che tutti abbiamo imparato a conoscere veloce e convincente, anche sulle speciali dedicate agli specialisti scandinavi. Oltre ad uno scratch di classe, nei singoli tempi di speciale in quattordici speciali ha sempre battuto dei tempi all’interno della top five, con un elenco iscritti di diciotto vetture e una decina di piloti del nord Europa è davvero tanta roba. Soprattutto considerato che i primi due (una spanna sopra tutti) sono due under venti svedesi, che non partecipando al resto del campionato, ed hanno potuto preparare alla perfezione la gara di casa. In lotta sul filo dei decimi per tutta la gara con il rumeno Maior, che alla fine gli ha soffiato il bronzo, si è tenuto sempre alle spalle specialisti del calibro di Johansson, Nore, Andersson e Hansen. Per il momento si tiene stretta la leadership dell’ERC4, ma la quarta piazza nell’ERC Junior, nonostante un ritardo significativo, lascia le porte aperte ad una rimonta con tre gare dove il principale avversario potrebbe essere Maior. Gara di esperienza per Mattia Zanin che però vola fuori ad una bouclé dalla fine della gara. Qualche speciale prima invece ad issare bandiera bianca, per una toccatina, è Campedelli, autore di una partenza decisamente tribolata. Altra gara molto convincente per Mabellini che conclude la sua fatica al nono posto, tanta roba per un ragazzo che deve solo imparare, ma davanti di non scandinavi aveva solamente Franceschi e Mares, appena una mezza minutata avanti. Considerato che nei primi cinque c’erano Solberg, Gryazin e Lauri venuti a preparare Estonia e Finlandia, il bresciano ancora una volta ha dimostrato una crescita esponenziale. Quattro posizioni più indietro ma ad un minuto e mezzo da Andrea troviamo un Battistolli che fatica a ritrovarsi, l’impressione è stata quella dello studente diligente che porta a casa il compitino, come si fosse dimenticato che vale molto di più. Al traguardo anche la Somaschini, che chiude la sua gara in ventiquattresima posizione.