Nel primo round sulla terra del 2022 il plotone dei top driver ha optato per uno shakedown a carte coperte, in quattro scendono sotto il muro del minuto e cinquantasette e lo scratch se lo prende Evans che nell’ultimo giro va a forzare il passo come Craig Breen che porta la sua Puma a quattro decimi dalla Yaris numero 33.
Il primo atto del Portogallo come era prevedibile ha visto buona parte dei protagonisti giocare a carte coperte, in particolare i due campionissimi hanno preferito prendere lo shakedown con un passo per macinare una altra quindicina di chilometri in vista di una gara che per loro arriva dopo quattro mesi di stop. A battere il miglior tempo dopo un paio di tornate senza forzare più di tanto è stato un Evans che ha voluto provare a calcare un po’ la mano visto che per rilanciare le sue azioni deve puntare al successo, e le sue carte le dovrà mettere tutte sul tavolo già domani, dove scenderà in strada in nona posizione, appena dietro ad Ogier e tre macchine davanti a Sordo, ma con le linee migliori oramai pulite. Quattro decimi dietro al gallese, si piazza la Puma di Breen che con una condotta analoga prova a forzare nell’ultimo passaggio per avere qualche risposta in più sul bilanciamento terreno vetture. Chi i suoi tre giri pur senza esagerare li ha di buon passo, sono stati come al solito Tanak e Neuville che hanno battuto rispettivamente il terzo e il quarto tempo di prova. I due portacolori Hyundai ci hanno abituati a non fare pretattica, ma dei passaggi veloci e puliti. In fondo al plotone delle Rally1 troviamo Greensmith, Loeb, Katsuta e Fourmaux attenti soprattutto a non sbagliare, in particolare il giovane francese, dopo le prime tre gare andate a vuoto l’impressione sino dalle battute iniziali è quella di un rally al piccolo trotto. Tra le Rally2 le Hyundai di Suninen e Solberg fanno subito il vuoto davanti alle Fabia della Toksport di Bulacia e Mikkelsen.