Se ieri sera Adamo aveva mandato il messaggio “o la va o la spacca” per dare una motivazione in più a Dani Sordo e mettere sotto pressione Evans, la risposta del dragone gallese è stato un primo passaggio sulla Falgueras (la prima speciale di giornata) dove ha spiccato il volo ed ha incenerito le ambizioni di Sordo rifilandogli 9”.
La tensione per questo finale dopo il colpaccio di Sordo sulla Porto Foz è durata il tempo di una notte, perché sulla prima speciale della mattinata i nove chilometri della Felgueiras Elfyn è partito subito a tutta con un unico obbiettivo, chiudere la partita subito ed evitare uno scontro lungo una mattinata. Il suo è stato un diretto al volto devastante che ha mandato Sordo ed il resto del gruppo al tappeto, in pratica ha rifilato un secondo a chilometro, una secchiata di acqua ghiacciata sulle velleità dello spagnolo che vede in un sol colpo raddoppiare il suo ritardo dalla leadership del gallese, che in un sol colpo passano da dieci ad una ventina di pesantissimi secondi. Nelle restanti quattro speciali Elfyn ha ribadito la sua superiorità battendo altri due scratch, ma in realtà sia lui che Dani viaggiavano già in modalità controllo, con un passo veloce ma mai sopra le righe per evitare di inciampare in problemi oppure errori in grado di compromettere due posizioni da incorniciare. Alle loro spalle la tappa ha proposto il nulla con i due ragazzini della Ford che hanno provato ad alzare il passo per andare a prendersi almeno uno scratch di consolazione che Evans ha negato a Fourmaux per ben due volte. Terza piazza per un miracolato Ogier che in una gara dove partire per primo rischiava di tenerlo fuori dalla top five, riesce a chiudere il Portogallo sul podio, ed a fare una scorpacciata di punti iridati. Medaglia di legno per un Katsuta che oggi si è limitato a portare la vettura al traguardo, ma nelle prime due tappe è stato stratosferico, come lo è stato un Greensmith che senza una manciata di problemi che gli sono costati l’80% del suo ritardo ha finalmente dimostrato che la sua presenza non è legata solamente al dovere di onorare gli sponsor che gli hanno permesso di avere il sedile. Gara al replay invece per i ripescati dal rally2 con Neuville e Tanak che si sono trascinati sino alla power stage con l’unico obbiettivo di risparmiare le gomme. Con il Belga gommato solo soft e con una sola scorta, mentre Ott imbufalito dal ritiro di ieri ha messo subito in chiaro che la power stage sarebbe stata sua e per farlo ha rinunciato addirittura ad imbarcare la scorta.