Se qualcuno ieri sera aveva creduto Neuville potesse tentare un recupero, evidentemente non aveva fatto i conti con la superiorità della Yaris, un vantaggio che Evans ha capitalizzato sulle strade fradice ed insidiose del mattino, allungando su Neuville senza mai cadere in esagerazioni, e sulle prove più asciutte del pomeriggio ha posato un ipoteca pesantissima.
Dopo il successo in Croazia, il feeling del dragone gallese è continuato a crescere, ed in diverse occasioni è sembrato sulla buona strada per ritrovare lo stato di grazia delle stagioni 2020 e 2021, dove è arrivato a giocarsi il titolo piloti all’ultimo round con il compagno di squadra Ogier. In Estonia anche se non era riuscito a saltare le due Hyundai, aveva dimostrato di avere ritrovato la giusta solidità mentale, e non ha mollato sino al traguardo. In molti, compreso il compagno di squadra, hanno pensato di non avere a che fare con l’Evans di due anni fa, ma non avevano fatto i conti con un fondo molto più compatto e levigato, al confronto di quello morbido e pieno di rotaie di Tartu, dove Elfyn non si è mai trovato completamente a suo agio, anche in passato. Dopo la prima tappa di ieri dove è sempre rimasto incollato agli scarichi del compagno di squadra, sino a quando è uscito di strada, era difficile immaginare Neuville riuscisse a ribaltare le sorti della gara. Ieri sera in un finale segnato dalla pioggia, il gallese ha mollato qualche secondo al Belga, la metà dei quali ceduti sull’asfalto di Harju prova anomala per fondo e velocità, e questi hanno instillato il dubbio sulla solidità di quella leadership. Ma questa mattina con una bouclé corsa sotto continui scrosci d’acqua, che hanno reso il fondo bagnatissimo moltiplicando le insidie, Evans è ritornato ad alzare il suo passo, più o meno sui ritmi del venerdì mattina, e tanto gli è bastato per mettere dieci secondi al suo avversario. Uno scontro impari, con Elfyn che a disposizione aveva ancora un piccolo margine, mentre Neuville in quegli ottanta chilometri ha dato l’anima correndo sempre al limite della soglia del rischio. Nella replica le strade sono asciugate ed Evans è ripartito con la stessa decisione, mentre il suo avversario non è più andato a cercarlo, ed il distacco si è rapidamente dilatato. I due però hanno continuato di buona lena perché a quelle medie orarie stratosferiche alzare il piede è un concetto filosofico, che tra i top driver si misura in decimi di secondo. Non è un caso che Suninen e Katsuta impegnati in un duello all’arma bianca per il gradino basso del podio non siano riusciti a mettere dietro le due lepri nelle classifiche scratch delle singole speciali. Solo sulla replica di Vekkula il giapponesino è riuscito a prendersi un successo parziale, interrompendo l’egemonia delle prime sette speciali dove Evans ha monopolizzato lo scratch e Neuville la seconda piazza.