Il pilota fiorentino si impone in maniera cristallina anche nel Trofeo Vallecamonica sugli otto chilometri e mezzo che da Malegno portano a Borno conquistando il quarto successo stagionale consecutivo senza troppe incertezze nonostante un meteo altalenante (pioggia e sole) è andato a piegare la resistenza di Fazzino e Lombardi.
In questa primavera meteorologicamente ballerina, anche nella classicissima Bresciana ha proposto l’ennesima prova della massima serie tricolore di velocità in salita, CIVM, condizionata da una pioggia intermittente con l’asfalto che si bagnava per poi asciugare rapidamente. A Borno super Simo ha lasciato ai suoi avversari solamente la prima salita di prova del sabato, ma nella seconda è subito tornato a dettare il ritmo, e nella prima manche di gara si è imposto piegando con la sua Norma M20 FC le Osella 2000 di Fazzino per un solo secondo e tre per Lombardi. Nella seconda salita l’asfalto migliora e Faggioli abbassa il suo tempo di una decina di secondi, ma questa volta ai suoi avversari smolla (nel medesimo ordine della prima salita Fazzino Lombardi) ben sei secondi chiudendo la partita con un vantaggio più in linea con il suo solito strapotere. A chiudere la top five troviamo l’Osella di Diego Degasperi e la Nova Proto di Caruso. Tra le carrozzate ad imporsi è la Ferrari 488 Challenge Evo di Lucio Peruggini, che batte la Silhouette (E2SH) Alfa Romeo 4C di Marco Gramenzi che si deve accontentare del successo di gruppo davanti alla Fiat X1/9 di Gianluca Ticci. Nel gruppo TCR a fare la voce grossa è il padrone di casa Luca Tosini al volante di un Audi Rs3 LMS, nel gruppo E1 è il campano Alessandro Tortora a fare saltare il banco al volante della sua Peugeot 106 con motore turbocompresso. Si conferma vincente in gruppo Racing Start Plus la Mini di Giacomo Liuzzi, mentre la Racing Start Cup la conquista la Peugeot 308 di Anna Maria Fumo. Il gruppo base ovvero la Racing Start registra il primato di Riccardo Cuscunà al volante della sua fida Peugeot 308. Tra le gruppo A si impone l’intramontabile Rudy Bicciato, con l’altrettanto inossidabile Mitsubishi Lancer che fa la voce grossa anche in gruppo N dove a imporsi è Giuseppe Paderini.