Tanto per non lasciare il campo solamente a chi contesta le nuove linee dettate dalla FIA per scrivere i regolamenti tecnici per il 2022, la federazione ha pubblicato un video esplicativo, per il grande pubblico, dei cambiamenti su Rally1 e Rally2. Basico per non dire elementare, ma sulle Rally2 non è chiaro se c’è stato un eccesso di semplificazione, oppure delle dimenticanze volute.
La partita è in corso e se dietro le quinte il confronto tra la FIA e i costruttori non manca, a differenza di prima, l’impressione di chi non è parte in causa, è che sia cambiata qualcosa rispetto all’era Todt. Allora il confronto implicava un rapporto di equilibri tra gli interessi dei costruttori, con la federazione a fare da moderatore, ed estensore di un regolamento dettato da tutte le parti in causa. Oggi con il gruppo di lavoro, il consulto è continuo, riunioni, ed anche confronti in separata sede, ma a fare sintesi è solamente la FIA e questo è cominciato ad emergere sin dal Montecarlo con i costruttori mai così abbottonati. Per diventare lampante quando il consiglio mondiale ha ratificato le proposte del gruppo di lavoro, ed i costruttori sono rimasti tutti spiazzati, quasi senza parole. Con il passare delle prime settimane Toyota e Hyundai sono uscite allo scoperto. Oltre alla partita sul tavolo dei consulti, hanno iniziato il gioco delle dichiarazioni per cercare di orientare opinione pubblica e fare pressioni su chi decide. Un gioco a cui la FIA ha risposto lanciando sui suoi canali social un video esplicativo di quelle che a grandi linee saranno i cambiamenti venti venticinque sulle Rally1 e Rally2. Un video basico, molto semplificativo che da una chiara idea delle nuove Rally1, senza unità ibrida, aerodinamica ridotta anteriore e posteriore, flangia più stretta e un peso complessivo inferiore. Mentre quando viene presentato il kit destinato alle Rally2 si parla solamente di un ala posteriore allargata e flangia allargata. In pratica in quello che dovrebbe essere il kit sono stati ignorati lo scarico allargato, ed il facoltativo cambio al volante, presenti nel documento ratificato dal World Councils. Semplificazione estrema? Dimenticanza? Oppure un segnale? Visto che sul kit non c’è stata sino ad oggi un indicazione sul pezzo, se non qualche voce prima €15.000, e poi €5.000, con le ipotesi più svariate: quindici è il prezzo del cambio, cinque il kit senza, ecc.. . L’impressione data è proprio quella di un segnale buttato nella discussione, trattandosi di un regolamento ancora da scrivere, tutto potrebbe limitarsi all’ala posteriore e uno o due millimetri in più di flangia. Qualche cavallo in più e poche modifiche, anche perché solamente un paio di millimetri in più sulla flangia significa lavorare su motore e trasmissione, riducendo la vita dello stesso.