FIA TRASPARENZA E CONTI

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La FIA in versione Ben Sulayem nell’assemblea generale straordinaria di Cordoba presenta i risultati economici del 2022, un cambio di rotta netto verso la trasparenza, ma se quella che poteva sembrare l’operazione più complessa galoppa, altrettanto non succede nello sport dove la presidenza risulta in balia dei rispettivi promotori, posizioni blindate contrattualmente.

Il presidente Mohammed Ben Sulayem ha definito l’assemblea di Cordoba una “svolta storica”, e nella gestione della FIA dal punto di vista economico è gestionale dell’intera struttura è difficile dargli torto. Il risultato combinato della FIA (tra la FIA Francia e la FIA Svizzera) è passato da un pesantissimo passivo 2021 di 24 milioni di euro, ad un incoraggiante meno 7,7 milioni nel 2022, una riduzione ad un terzo rispetto al passivo ereditato; passo necessario per riprendere il controllo della propria stabilità finanziaria. È stata anche la prima volta che i conti delle due realtà FIA sono stati certificati da un unico revisore, un passo necessario verso una trasparenza reale. Risultati decisamente incoraggianti, tutti in linea con il manifesto elettorale presentato alle elezioni di fine 2021. Tra le decisioni politiche fa sicuramente notizia la riammissione dell’associazione automobilistica del Regno Unito, riaffiliata come membro della FIA a seguito di una proposta del Consiglio mondiale della FIA per la mobilità automobilistica e il turismo. Contestualmente a questo è stata avanzata la proposta di modifica dello Statuto della FIA per consentire ai membri che si sono dimessi e desiderino fare domanda di riammissione possano beneficiare dello status che avevano al momento della loro partenza. La parte del manifesto elettorale che si sta rivelando più ardua da realizzare è quella sportiva, che puntava a raddoppiare il numero dei licenziati, ma si sta rivelando complessa solamente nel riprendere in mano le redini sportive delle serie mondiali e internazionali delle varie discipline; dove le leve del potere sono state cedute (direttamente o indirettamente) ai rispettivi promotori. Ed in alcune discipline come i rally commissione WRC e commissione Rally lavorano come dei doppioni, lontani anni luce dalla base, a volte palesando difficolta a comprendere le differenze tra la massima serie WRC e le serie continentali come l’ERC. L’impressione è che per assistere a dei risultati concreti bisognerà attendere la fine del mandato, perché se l’era Mosley era stata additata per il legame stretto con Ecclestone, Todt nei suoi mandati ha ceduto tutto il cedibile a dei promotori che in alcuni casi fungono solamente da esattori a fronte di servizi non sempre all’altezza delle specificità che distinguono le varie discipline.

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