Anche sulle strade del Targa Albertini si è presentato per la palma di migliore attore non protagonista, ma a differenza del Ciocco sulle veloci e scivolose speciali di Sicilia è stato un vero terzo incomodo sempre sui tempi delle due lepri Crugnola e Basso, in grado di fare vacillare sino alla fine del secondo giro la piazza d’onore del Giando.
Dopo avere fatto il bello ed il brutto tempo nel campionato Italiano WRC per due stagioni consecutive l’anno passato si è presentato al via nella massima serie tricolore con l’ambizione di fare bene, ma non è riuscito ad andare oltre la quinta piazza scratch, al Ciocco ed al Targa. Anche lui bravo ma spesso in sofferenza budgettaria, quest’anno ha preferito passare la mano nella doppia Romana, ma sulle strade della Garfagnana ha conquistato il terzo gradino del podio finale, una gara nonostante qualche sbavatura qua e la una spanna sopra la concorrenza del CIRA, ma senza mai impensierire realmente le due lepri al comando della gara. Probabilmente il risultato finale del Targa potrebbe essere il solito gradino basso del podio, ma questa volta finalmente è riuscito a scrollarsi di dosso tutti i timori ed è stato un vero terzo incomodo, nelle prime sei speciali con una classifica tiratissima è riuscito a battere uno scratch, una seconda posizione e quattro terzi. Si è preso il lusso di mettere in discussione la piazza d’onore di Basso, sorpassandolo per ben due volte e comunque restando sempre appiccicato agli scarichi della polo, a poche manciate di decimi. Sino ad oggi Stefano aveva sempre lasciato intravedere di avere nel piede quel qualcosa che gli poteva permettere di colmare il gap dai pretendenti al tricolore, ma quel click mentale necessario per dare quel plus al proprio passo gara ed andare come i primi sino ad oggi non era ancora scattato. Oggi invece sulle strade del Targa il CIR ha consacrato un nuovo protagonista, indipendentemente da come si vada a concludere il round Siciliano. Stefano c’è e lo ha dimostrato non sulle strade di casa, ma su speciali veloci e difficili come quelle del Targa in grado di esaltare il valore del pilota su quello della vettura o delle gomme, lontano centinaia di chilometri dalle natie speciali del Bresciano.