Nello Sweden delle sorprese a lasciare senza parole è la prestazione, anche se sarebbe più corretto dire la trasformazione di Fourmaux. Dopo l’onesta prestazione al Monte, senza errori ma anche senza acuti, ad Umea ha dimostrato subito di essere cresciuto, ma nella tappa di ieri con il passare dei chilometri si è ritrovato a battagliare alla pari con Evans, Neuville e banda.
Adrien Fourmaux al termine del rally di Monte Carlo dove ha raccolto un incoraggiante quinto posto, ha ammesso maliziosamente che la prestazione sarebbe stata difficilmente ripetibile durante il rally di Svezia. Appuntamento successivo alla classica di apertura del campionato mondiale. Prima della partenza di Umea, ha ribadito tutto il suo riserbo, sollecitato dai media e dagli osservatori che menzionavano la sua assenza dalle competizioni sui fondi on ice dal venti ventidue. Unica partecipazione al volante di una rally1 o WRC Plus. Invece la partenza è stata più che onesta, la posizione di partenza gli ha dato una mano, ma non ha mai cercato di strafare anzi si è limitato a tenere un passo adeguato al suo feeling. Così alla fine del venerdì approfittando di un paio di stop, e dello svantaggio di chi apriva la strada, si è ritrovato ad occupare a sorpresa un inaspettata quarta posizione. Il pilota numero uno del team M-Sport ieri ha dichiarato di essere stato troppo attento sulla prima speciale della mattina (la PS 9), perché ha patito la mancanza di aderenza rispetto a quella che si attendeva. L’organizzazione per pulire la speciale dalla neve caduta ha fatto passare la lama, questo ha compattato la neve rimasta sul fondo, e con il freddo si è creato un inatteso strato di ghiaccio. Così ha visto il suo vantaggio sulla Toyota del gallese Evans dimezzarsi in un colpo solo, una emorragia di secondi che sembrava destinata a continuare, visto che il Gallese non partiva più la davanti. Invece la sua è stata una reazione positiva straordinaria, senza strafare il suo ritmo gara è salito di speciale in speciale, prima limitando i distacchi, sino all’undicesima (la più lunga della giornata) prova dove ha staccato lo scratch bacchettando tutti. Un passo da primo della classe, una trasformazione che gli ha permesso di stare naturalmente sui tempi dei suoi avversari, decimo più decimo meno. Tranquillo, concentrato, incisivo ha concluso la penultima giornata con lo stesso piglio di Evans, Neuville e tutti gli altri. Neppure una sbavatura, se non lo spavento sulla speciale finale, visionando le immagini, prima della partenza, della curva dove Munster si era innevato, ha sbagliato la valutazione dell’angolo della doppia sinistra, ed ha rischiato di essere risucchiato dal muro di neve. Un Fourmaux rinato, o forse nuovo, che ha fatto uno step impressionante. L’obiettivo nella tappa finale è conservare il podio (poco importa se secondo o terzo), senza rischiare di compromettere il risultato migliore della sua carriera, nella categoria regina.