FOURMAUX, MI MANDA MALCOLM

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Il pilota del nord della Francia si prepara a riprendere in mano il volante della Puma rally1 al Japan Rally, una scelta voluta fermamente da Malcolm Wilson che nel 2024 lo vuole riportare nella line-up di una squadra obbligata a puntare tutto o quasi sui giovani, ed al Central European vincendo la classe rally2 ha voluto lasciare un segno nel WRC 2023.

Quando Tanak stava per annunciare la sua partenza, in M-Sport Malcolm Wilson non ha mai fatto mistero di volere riportare Adrien Fourmaux sulla Puma nella prossima stagione. La stagione nel WRC2 è stata decisamente avara di soddisfazioni, ma a metterci lo zampino è stata una Fiesta MK2 in debito di ossigeno almeno sino a quando a Cockermouth finalmente hanno compreso l’importanza di sfornare un pacchetto evolutivo. La sua presenza nel campionato britannico, è nata quasi per caso con la partecipazione alla gara di casa della M-Sport, il Malcolm Wilson Rally. Il successo cristallino ottenuto da Adrien ha convinto M-Sport a lanciare l’assalto al campionato di casa, ed andare ad interrompere un digiuno di due anni imposto dai successi delle Volkswagen Polo GTI R5 di Matt Edwards prima, e Osian Pryce dopo. Un campionato che Fourmaux ha dominato in lungo e in largo firmando le cinque gare a cui ha partecipato, dimostrando una grande solidità nella gestione tattica e velocistica. Esattamente come aveva fatto Elfyn Evans nel 2016 (ottenendo sempre cinque successi scratch), quando Malcolm decise di fargli fare un passo indietro, una scelta che l’anno dopo ha restituito al WRC un Elfyn rigenerato. Allora il dragone Gallese è stato grande protagonista anche nel WRC2, tenendo testa all’armata Skoda capitanata da Lappi e Suninen. Fourmaux nel WRC2 ha raccolto un solo podio, ed ha buttato dalla finestra la Sardegna, ha però dovuto metterci tanto del suo almeno sino a metà stagione. Il successo di classe ottenuto a Passau è un risultato molto importante per Fourmaux e la squadra, anche se privo di peso nel campionato, riportare la Fiesta sul gradino più alto di un podio iridato è un gran bel segnale, per una vettura per troppo tempo abbandonata a se stessa. Di sicuro il ventottenne transalpino, quando è salito sulla rally1, non aveva un esperienza così solida in un campionato cadetto e neppure nazionale, ed ha pagato pesantemente dazio soprattutto l’anno passato. In dieci gare WRC sulla Puma in quattro è uscito di strada, in una si è ritirato, ed in Kenya è andato in super rally. Il Giappone sarà una sorta di prova generale, anche se in realtà la decisione di riportarlo nella massima serie sembra cosa fatta.

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