La ripartenza delle corse su strada nel bel paese ha fatto registrare numeri molto pesanti, probabilmente i migliori tra i paesi Europei che sono riusciti a riprendere l’attività. Ma in questo ultimo week end di agosto la Francia riparte con il campionato terra seguito a ruota dal campionato Francese, con numeri da fare tremare i polsi ed il Mont Blanc sfonda quota 200.
La ripartenza dei rally in casa Italia è stata molto più che positiva, tra i primi in Europa a ritornare a correre sulle speciali con dei numeri da fare invidia a tutta Europa, ed in netta controtendenza con le previsioni che anche nelle proiezioni più rosee prevedevano un calo. Chilometraggi più contenuti, ed un calendario sino alla prima metà di novembre ridimensionato in maniera importante sono alla base di questo successo. Una palma che sui tempi della ripartenza ci ha permesso di surclassare nettamente le serie transalpine, che hanno optato per un agosto di rodaggio con qualche gara minore, mentre le serie maggiori hanno preferito partire a cavallo tra agosto e settembre. Ma sui numeri è difficile trovare le parole se non “ci hanno fatto neri”. Questo week end sulla terra del Lozère gli iscritti al rally senza aggiunte di storiche, o vetture cross country hanno sfiorato le 120 macchine. Numeri che sulla terra Francese non sono un primato assoluto, ma danno l’idea di un movimento in grado di ripartire sulla falsariga dei numeri a cui ci aveva abituati nelle ultime stagioni. La serie asfalto, che si appresta a ripartire sulle strade del Mont Blanc ha letteralmente fatto saltare tutti i record con 212 iscritti, un numero di altri tempi non solo in Italia ma in tutto il mondo. Un successo che probabilmente resterà fine a se stesso a livello di record, ma che da l’idea di un campionato in grande salute, che quantitativamente veleggia oramai da almeno un decennio su numeri che non hanno pari in Europa e nel mondo. Ovviamente andando a evitare paragoni poco sostenibili con realtà dove le gare sono poche, ed alle spalle della serie nazionale c’è il vuoto, se non competizioni squisitamente amatoriali ben lontane dalla tipologia rally. Tra l’altro con gare che continuano a proporre i loro classici chilometraggi 142 Km. il Lozere su terra, 183 Km. il Mont Blanc su asfalto. Un aspetto che merita una analisi approfondita, che non si può riassumere in maniera facile ed affrettata nelle sole scelte di chi è al timone dello sport automobilistico. Ma sulla bilancia pesano anche (o forse sarebbe meglio dire soprattutto) quelle che sono richieste e mentalità della base dei praticanti, sotto alcuni aspetti molto differenti nella loro filosofia sportiva.