L’entusiasmo sportivo dell’ultima frazione si è spento già nel primo trasferimento quando un guasto ha mandato al tappeto Evans, ed una speciale più in la a Neuville e Tanak è arrivato un messaggio del presidente che li invitava a portare a casa le vetture e quindi andava a congelare la classifica con il Belga davanti e dietro Ott.
La sinfonia degli ordini di squadra ha tenuto banco dall’ultima speciale di ieri, sino alla fine della prima speciale di questa mattina. Mai come in questa occasione c’è stata l’impressione che tutti soffiassero sul fuoco, dai media ufficiali che negli anni passati sembravano avere bandito le parole team order. Ai due protagonisti, che hanno cominciato a beccarsi apertamente ad Ypres, ed inevitabilmente hanno continuato all’Acropoli, con un finale costruito a doc per fare polemica. Ma in particolare maniera frutto delle mancate decisioni del presidente, che non ha sostituito Adamo con un Moncet a poteri dimezzati, visto che ancora oggi è solamente supplente. L’impressione è stata quella di un altro round tra i due piloti per decidere chi comanda tra i due, ed un Moncet sempre più alle strette ha messo la parola fine, ma per voce del presidente con un SMS alla fine della prima speciale di questa mattina. Tanak ha sicuramente forzato molto la mano in maniera indiretta e diretta, quanto ci credesse in realtà è difficile da stabilire, anche perché il distacco da Kalle resta enorme e immaginare di fare la differenza con quei sette punti è poco credibile. I due hanno tenuto un bel passo in entrambe le speciali della mattinata, ma l’impressione è che nessuno dei due sia mai uscito realmente dalle righe, l’obbiettivo era obbligare la squadra a dare ragione a uno dei due, una tesi rafforzata dalle interviste ai microfoni dei commentatori. Verrebbe da dire che se le sono date più forte a parole che sul campo. La decisione è stata quasi obbligata, se non altro per porre fine a un teatrino che metteva in imbarazzo la plancia di comando di Alzenau. Giusta o meno sarà il tempo a giudicare, di sicuro il contesto della classifica piloti sette punti più o sette punti meno non dovrebbe cambiare l’esito finale. Di sicuro con il polverone che si era alzato: battibecchi a distanza e i fan assieme ai media a commentare, congelare la classifica era diventata una decisione one way. Con tutte quelle parole, e le vecchie teorie del promoter e della FIA sulla sportività dare lo stop a Neuville avrebbe innescato un terremoto che avrebbe spazzato via il Partenone, creando un danno di immagine a Hyundai non indifferente. In questa maniera ad Alzenau possono festeggiare la prima tripletta della loro storia, con qualche sorriso un po’ tirato ma senza chiuderla in rissa. Terza gara, terzo podio per Sordo, lo spagnolo non è mai stato nel vivo della gara, ma puntando tutto sulla regolarità va a mettere la ciliegina sulla torta della Hyundai.