Il risultato in se non di quelli da fare scorrere champagne a fiumi, terzo nel WRC2 è quanto Andolfi aveva già battuto in Corsica, ma ottenerlo battagliando per due tappe sul filo dei decimi con le due Fabia ufficiali di Kopecky e Rovanpera restituendoci la voglia di sognare e dire “Andolfi c’é”.
Difendere ed esaltare le prestazioni dei piloti di casa Italia è cosa debita, purtroppo negli ultimi anni ci siamo dovuti appendere a qualche isolato risultato nel WRC2, che però spesso sono stati frutto di una sapiente condotta tattica in gare molto dure, dove spesso la performance è stata imolata sull’altare di una vettura da portare al traguardo. Anche se la serie non è quella regina in Germania il WRC2 presentava un elenco iscritti di tutto rispetto, con un paio di nomi che nei loro recenti trascorsi si sono presi il lusso di essere nelle line up delle squadre ufficiali. Un paio di leggeri inciampi in partenza gli hanno fatto perdere qualche secondo di troppo, ma da quel momento ha cominciato a macinare una serie di tempi in crescendo impressionate, restando costantemente nel plotone dei più veloci. Ed a metà della seconda tappa, su un asfalto rotto ed impegnativo che ha messo alla frusta le più fragili R5, quando la corsa tra cedimenti e foratura è letteralmente esplosa ha iniziato una sfida sul filo dei decimi per conquistare un podio che era a portata di mano, e che a fine della seconda frazione lo vedeva in seconda posizione, con quattro vetture racchiuse in un fazzoletto di appena sette secondi. Una classifica tiratissima aperta a tutto, visto che nella tappa finale il doppio passaggio sui 29 chilometri della Grafschaft era tutt’altro che una formalità. Certamente resistere al ritorno di Kopecky era impresa impossibile, ma provare a fare vacillare Rovanpera anche se pure lui ha tra le mani un volante ufficiale era quello che tutti ci aspettavamo. Fabio alla faccia dei predicatori del meglio accontentarsi e portare la vettura al traguardo; assecondato da una squadra che ha saputo dargli il meglio (quasi come una casa ufficiale), ma sopratutto metterlo a suo agio e tirare fuori il meglio ha dato l’anima sino all’ultimo metro. Ed in un finale incandescente dove i due ufficiali Skoda andavano come treni si è battuto come un leone, permettendosi di tenere sottoscacco il predestinato (Rovanpera) sino alla fine della power stage. Una gara da incorniciare dove il podio lascia assolutamente il tempo che trova, l’importate è avere battuto quel colpo che tutti volevamo sentire per dire “Andolfi c’é”. Considerato che in questo in questo caso il colpo non è stato un episodio (una super prestazione) ma due tappe intere in cui il Savonese ci ha infiammato e fatto vibrare, come non succedeva da tempo, un grazie per averci restituito la voglia di sognare è il minimo.