Troppo spesso ci si dimentica che la federazione siamo noi, ed in un periodo così difficile dove la ripartenza non era cosa scontata; basta guardare i molti paesi Europei ad essere rimasti al palo, in Italia ACI Sport è riuscita nonostante le difficoltà a rimanere sempre sul pezzo, ma questo grazie a due organizzatori che non hanno mai smesso di crederci, Rendina e Norcini.
La ricetta della ripartenza di casa Italia è stata merito della forza di volontà di due organizzatori, che ci hanno creduto sempre e comunque, anche quando qualche dubbio si insinuava nella mente e li spingeva a pensare ad un piano B. In ACI Sport sono riusciti a restare sempre al passo per le corse in circuito, ma sopratutto per le ben più problematiche corse su strada. In realtà i dubbi erano tanti e forse non tutti ci credevano realmente, almeno sino a settembre, ma come in qualsiasi organo rappresentativo a fare la differenza è la qualità delle persone rappresentate. E mentre tutti balbettavano e quasi nessuno ci credeva, due degli organizzatori made in Italy di maggiore qualità, hanno lottato con il coltello tra i denti per mantenere fede alle loro date di luglio. Nonostante il lockdown continuasse ad andare avanti implacabile e la porta sembrava oramai sul punto di chiudersi definitivamente. Da una parte il re di Roma, quel Max Rendina che è riuscito a portare la gara Capitolina al vertice della serie Europea e sapeva che se riusciva a mantenere il suo impegno avrebbe garantito a Roma la palma della gara internazionale della ripartenza. Prestigio, ma sopratutto un grande ritorno mediatico internazionale, senza precedenti per una gara della serie continentale. Un primato che si è sudato come mai aveva fatto prima, puntando i piedi e facendo la voce grossa quando serviva, contro tutti e contro tutto, trascinandosi dietro ACI Sport. Ma se Max visto il prestigio di Roma Capitale non poteva non essere il front-man, Loriano Norcini non è stato da meno, più schivo alle luci della ribalta anche lui non ha mai smesso di crederci e sopratutto vista la collocazione del Casentino ad inizio luglio, sapeva bene che la sua battaglia non avrebbe potuto condurla coperto dalle spalle di Max, visto che l’ultimo miglio doveva percorrerlo da solo. Pubblico, non pubblico, misure contenitive ecc.. è andato avanti a testa bassa, costi quel costi; ad inizio giugno quando la ripartenza era nell’aria sapeva che il tempo era poco ed il suo unico appiglio era la ripartenza della serie A (ovviamente a stadi vuoti). Oggi se più o meno tutti ci stiamo beando di una ripartenza e dei numeri ad essa legata, si tratti di organizzatori, addetti ai lavori o semplici appassionati un ringraziamento pubblico a Max e Loriano è il tributo minimo che dobbiamo alla loro caparbietà e passione.