Purtroppo il sogno di Scandola si è spento sulla Monte Lerno, che con l’uscita di strada di Bertelli per i nostri colori è diventata una sorta di altare della patria. Ma anche se di sogni infranti si parla il Sardegna del Veronese non ha prezzo, oggi come ieri per arrivare la conta il dio denaro ma lui ha dimostrato di esserci e questo è il primo indispensabile passo.
Dedicare lo spazio che riserviamo agli Italiani, oppure al WRC2 solamente a Scandola potrebbe sembrare di parte, ma in un panorama come quello iridato arido di nuovi talenti, per non parlare di quelli con targa Italiana, merce rara da parecchi anni. Crediamo sia un tributo dovuto perché Umbi e il Gillo in Sardegna hanno scritto qualcosa di importante. Destinato a volatilizzarsi? “probabilmente si”, ma a volte è bello crederci, vada come vada. Il Veronese ha corso in Sardegna solo due volte, quando aveva validità tricolore, oltretutto su un percorso che oggi è stato rivisto quasi in toto, ed a parità di macchina si è misurato con i due baby fly-finn (Lappi e Suninen) oramai vicini a cavalcare la Toyota nel 2017. Uno con il contratto già in tasca e l’altro con il nome in cima alla lista di attesa. Averli messi dietro per una tappa, con due passaggi di ricognizione e via la dice lunga sulle doti di Umby, ed anche se non è giovane come gli altri, 31 anni non servono ad aprire porte ma nemmeno le chiudono. Certo per lui non c’è possibilità di promozione diretta, ma un trampolino per un programmino internazionale WRC2 o simil ha dimostrato che ci starebbe tutto. E’ bello vedere un pò di Italia puntare in alto, lo scorso anno il regalo ai tifosi nostrani lo ha fatto Andreucci, questa volta non c’è il risultato ma un sogno che potrebbe continuare.