GRYAZIN DOMINA IL SIERRA MORENA

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Partiti con tutti i favori del pronostico Nikolay Gryazin e Konstantin Aleksandrov hanno praticamente chiuso la pratica ERC Sierra Morena nei due passaggi sui ventisette chilometri della Villaviciosa (la speciale più lunga della gara) posando una pesante ipoteca con due scratch belli pesanti che gli hanno permesso di gestire autoritariamente la tappa finale.

Il primo Euro esame del pilota russo è stato superato alla grande, un successo da incorniciare su un asfalto nuovo per tutti i protagonisti dell’ERC, scivoloso con molti tratti umidi, ed un grip sempre difficile da leggere. Una gara difficile da vincere di prepotenza, perché tante sono le trappole di un guidato veloce con una decisa tendenza a sporcarsi, e questa volta Gryazin ha saputo dosare con saggezza velocità, ed intelligenza tattica. Con una gestione del passo perfetta è riuscito a fare la differenza nella tappa di apertura, un ritmo veloce ma senza pretese, oppure fretta, di mandare il resto del gruppo alle corde. Il primo colpo lo assesta nel primo passaggio sulla lunga dove da un primo strattone alla classifica. Si salva solamente Cachòn, impossibile da controllare visto che parte in fondo a tutto il gruppo ERC, Rally4 e Rally5 comprese, ma a graziare lo spagnolo è il tempo imposto, un regalo per l’interruzione della speciale. Oramai in cattedra raggranella qualche secondo qua e là, ma per il secondo colpo attende la replica della lunga dove torna ad allungare e lascia Cachòn, Suarez e Bonato a una mezza minutata e il nostro Mabellini a una cinquantina di secondi, per tutti gli altri i ritardi superano la minutata. Una scelta la sua di grandissima sapienza tattica, dove ha capitalizzato l’esperienza di anni nel WRC, nel misurarsi sulle speciali lunghe, prossime ai trenta chilometri. La dove la velocità conta ma bisogna soprattutto avere un controllo totale del proprio passo, adeguandolo a differenti condizioni mantenendolo costante senza alti e bassi. A quel punto conscio dell’opa messa sulla gara nella prima bouclé domenicale, ha continuato a tenere un passo in pizzico superiore a quello dei suoi avversari, allungando su degli equipaggi che hanno cominciato gestire le rispettive posizioni. Nell’ultima sezione ha accorciato leggermente le linee, giocando in marcatura sul passo dei suoi primi inseguitori. Alle sue spalle testimone della difficoltà della gara Bonato, un esperto decano che ha perso un pizzico della velocità di un tempo, ma nelle condizioni più difficili è sempre una avversario rognoso. Terzo con un certo amaro in bocca il razzo Suarez, lo spagnolo sembrava molto più interessato a dare una zampata, invece di accontentarsi del trionfo nel Super CER. Nella prima speciale mattutina Josè rimedia una foratura, lasciando una quarantina di secondi per strada e scivola in quarta posizione alle spalle di Mabellini, con un finale non a tutta ma quasi si riprende il podio su un Mabellini che non molla e lo tiene sotto pressione sino alla fine. Il Mabe nel finale riesce riesce a firmare il suo primo scratch, secondo tra i protagonisti dell’ERC e si porta a casa un bel gruzzoletto di punti.        

CLASSIFICA

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