La cartina dell’Euro campionato cambia alla vigilia del primo appuntamento di Fafe, il favoritissimo della vigilia Nikolay Gryazin ha ritirato la sua iscrizione per motivi personali, una decisione che indipendentemente dal fatto che possa essere stata obbligata da una parte oppore dall’altra è chiaro che Nikolay è una delle prime vittime della guerra nel motorsport.
La speranza di potere correre l’ha cullata sino alla fine, ma alla fine si è dovuto arrendere ed a poche ore dalla apertura del quartiere generale del rally portoghese ha gettato la spugna, adducendo motivi personali. Prima di lui Lukyanuk aveva annunciato che in tempi di guerra non sarebbe stato della partita, ma il caso dell’ex campione continentale è leggermente diverso perché non avendo ancora chiuso i budget per partecipare nuovamente all’ERC, Fafe compresa, era scontato che con tutti gli sviluppi internazionali della guerra non ci sarebbe riuscito. Gryazin invece oltre ad esserci era la punta di diamante di Toksport, il team di riferimento di Skoda, in pratica una presenza semi ufficiale. Una rinuncia che non può certo essere stata condizionata dalle decisioni della FIA, che nel rispetto delle norme del CIO hanno impedito agli atleti russi di vestire i colori della propria nazione, compreso correre sotto la bandiera della FIA. Ma se la situazione è già molto complicata nella maggioranza degli sport, anche sotto il profilo logistico, figuriamoci quanto può esserla nel motorsport dove l’aspetto economico ha intrecci decisamente più importanti. Situazioni dove lo sport come tutto il resto paga pegno, dispiace per il giovane Russo, e poco possono cambiare i perché di una decisione che non saranno mai resi noti. Dalla parte federale è chiaro che non ci sono veti ad alcuna partecipazione, ma oltre agli aspetti squisitamente economici (viste le sanzioni, ecc..), bisogna anche fare i conti con la controparte che in alcuni casi può anche spingere per un’assenza forzata.