Il rally Bohemia quarto round del campionato della Repubblica Ceca ha registrato il secondo successo assoluto della Fabia RS Dominik Stříteský, che al traguardo precede per tre secondi e rotti la GR Yaris di Filip Mares entrambi gommati Hankook, confermando così la qualità sull’asfalto dei pneumatici Coreani che dal prossimo anno calzeranno il WRC.
In Bohemia il ventiquattrenne Dominik Stříteský si è concesso un doppio bis, firmando il suo secondo successo consecutivo sulle speciali della gara di Mlada Boleslav, ed anche la seconda vittoria nel campionato Ceco venti ventiquattro. Un primo posto che gli permette di rafforzare la sua leadership provvisoria in un campionato a tutto asfalto, che però a differenza dei fondi catramati di casa Italia propone carreggiate molto strette e fondi decisamente scivolosi e sporchi, dove sul bagnato l’aderenza si azzera. Condizioni particolarmente complesse per i pneumatici, una serie dove Hankook ha investito da parecchie stagioni, iniziando nel venti venti con Csomos e dopo un anno sabbatico è ritornata raddoppiando le sue forze con uno Csomos diviso tra il campionato nazionale e quello continentale. Mentre fa il suo ingresso nel programma l’allora giovanissimo Dominik Stříteský (ventiduenne) che si piazza al terzo posto nel campionato Ceco, e l’anno passato sale nella posizione di vice-campione, sempre alle spalle di un punto di riferimento di valore assoluto sull’asfalto che risponde al nome di Jan Kopecky. Dopo avere sospeso l’anno passato il programma ERC, quest’anno a rilevare il testimone di Csomos è stato Mares, un passista regolare ma senza acuti e sulle speciali dell’ERC non si è mai fatto realmente notare. Pilota che però sulle strade di casa è decisamente più competitivo e in Bohemia lo ha dimostrato restando sempre sugli scarichi della Fabia RS di Stříteský il cui obbiettivo è il titolo nazionale, e nelle tre gare disputate ha bruciato già per due volte Kopecky, e sta procedendo a gonfie vele in testa alla serie nazionale. In Bohemia al traguardo Jan ha concesso a Dominik 14” e una trentina li ha pagati Pech, mentre un passista come Mares si è guadagnato la piazza d’onore a soli 3”.4, nonostante abbia realizzato un solo scratch sulle dodici speciali disputate. E’ quindi evidentissima l’ottima qualità di una gomma che sull’asfalto più scivoloso tiene il passo della concorrenza più accredita che risponde ai nomi di Pirelli e Michelin; a livello prestazione sull’asfalto ma anche sulla terra dove aveva già dimostrato con Csomos (più che con Mares) ottime prestazioni. Il punto interrogativo resta legato alla durata, sulle Rally2 il problema c’è ma sembra relativamente contenuto a situazioni particolari, la questione cambia sulle Rally1 vetture più potenti e pesanti, dove l’usura si moltiplica. Nei test svolti, tutto è filato via a bocche tassativamente cucite, ma qualcosina è trapelato a cominciare da una performance convincente, ma con un degrado molto rapido e importante, almeno per le attuali sezioni del WRC che un treno di gomme dovrebbe coprire.