Dal suo ingresso sulla plancia di comando della Hyundai sono passati meno di tre mesi ma l’impronta di Cyril Abiteboul è sempre più evidente, una ristrutturazione di ruoli e organizzazione che sotto il profilo tecnico punta a dare un forte impulso alla simulazione, obbiettivo potenziare il reparto calcolo.
L’arrivo di Abiteboul in Hyundai è stata una staffetta simile a quelle Nandan – Adamo e poi Adamo – Moncet; anche se in realtà la seconda non è stato un vero passaggio di consegne visto che Julien non gli è mai stato affidato ufficialmente il timone. La similitudine sta nel fatto di una presa in carica della squadra a stagione pianificata, quindi con pochi margini per portare modifiche sostanziali alla squadra per il 2023. L’impronta della sua gestione però non si è fatta attendere, provenendo dalla Formula Uno contrariamente a quanto si poteva pensare non si è concesso una fase di studio, ma ha imposto sin da subito un cambio di filosofia gestionale. L’obbiettivo è diventato chiaramente uno, il titolo piloti su tutto, una sorta di deformazione che potremmo definire professionale legata ai suoi trascorsi nel grande circus, dove è il titolo piloti mangia tutto il resto. Una strada che andrà a condizionare anche il futuro del reparto tecnico, dove ha fatto capire di volere andare a potenziare la simulazione, creando una sorta di reparto dedicato al calcolo sulla falsariga della Formula 1. Reparto ad oggi presente che però Abiteboul punta ad implementare in maniera importante, per riuscire a dare una risposta ai continui tagli imposti dalla federazione alle giornate dedicate a test e prove su strada. Una scelta tecnica che comporta un investimento in tecnologia, ma soprattutto in capitale umano, a cominciare da un responsabile tecnico che potrebbe anche diventare il coordinatore di tutto lo staff. Oggi Moncet è ritornato al suo ruolo di responsabile del reparto propulsori, con Christian Loriaux nel ruolo di consulente tecnico, ruoli che si intersecano ma sulla rally1 hanno dimostrato di funzionare ottimamente. L’arrivo di una terza figura potrebbe anche dare dal punto di vista gerarchico maggiore ordine, ma se da coordinatore andrà a coprire il ruolo di responsabile del reparto tecnico, il rischio di mandare all’aria gli equilibri che si sono creati in un anno e mezzo è concreto. Per il momento non si è parlato di nomi, questi potrebbero dipendere da quale sarà la strada che a fine maggio andrà ad indicare la FIA, aggiungendo nella valutazione personale l’esperienza con questo o quel tipo di propulsione.