In questi primi due mesi del 2024 sul fronte dei regolamenti futuri si sono concluse le sceneggiate del WRC Promoter, e delle commissioni più vicine e Monaco di Baviera, il gruppo di lavoro presieduto da Reid ha ripreso la palla in mano, ed ora lo scontro rally1 o rally2 è tutto nelle mani della FIA. Ed oggi ad essere consultati sono rimasti solamente i costruttori.
Solamente la passata estate si parlava di tutto e di niente, con una serie di proposte tra regolamenti sportivi, format delle gare dove: promotore, piloti e case costruttrici, dicevano la loro a ruota libera. Una valanga di proposte pur di mascherare la vera nota dolente, lo stallo sul nuovo regolamento tecnico. Troppi e tutti differenti i punti di vista, tutti votati all’interesse di parte, anche molto spicciolo. Una volta che Reid e Richards hanno preso in mano il dossier, l’ipotesi rally2 ha cominciato ad essere presa in considerazione seriamente, e se a Montecarlo è arrivato l’out out alle pressioni dirette e indirette del promotore. Gli unici a partecipare attivamente alla discussione sono rimasti, giustamente, solamente i costruttori, ed i loro rappresentanti, ma anche le loro dichiarazioni sono risultate molto più politiche, attente a non sbilanciarsi troppo, a riprova che questa volta la palla è finalmente ritornata in mano alla FIA. La posizione dei costruttori è diventata decisamente più morbida, ed aperta ad ascoltare tutte le proposte per il nuovo regolamento tecnico (teorico 2027); ma sia Hyundai, Toyota e Ford – M-Sport sono contrarie ad anticipare la fine delle rally1 al 2026 o addirittura al 2025. A sbilanciarsi pubblicamente in più di un occasione è stata la Hyundai, che pur premettendo di non volere fare pressioni sulle decisioni che si andranno a prendere, in realtà ha messo le mani avanti. Da una parte descrivendo la complessità di un passaggio che andrebbe a rompere il periodo del tre più due della stabilità regolamentare. Dall’altra parlando delle evoluzioni future, si è sbilanciata su una rally1 nuova o giù di lì, già per il 2025. A rompere il silenzio della M-Sport è stato una tantum Milliner, in una sorta di gioco delle parti con il riserbo di Malcolm Wilson, che ha messo sul piatto tutte le difficoltà che comporterebbe adattare la rally2 ad un nuovo ruolo, in meno di una decina di mesi. Chi non si è sbilanciata più di tanto è la Toyota, dove si parla a denti stretti solo dietro le quinte, ma la posizione è quella degli altri due costruttori. Semplicemente questa volta a Jyvaskyla si nascondono dietro alla Hyundai, quasi temessero l’impopolarità della posizione pro rally1. Di sicuro la prudenza di tutte le dichiarazioni lascia trapelare il timore nei confronti di una FIA che ascolta, ma ha ripreso in mano la situazione ristabilendo la centralità del suo ruolo.