La squadra Ceca dopo il ritiro della formazione ufficiale continua la sua attività nel WRC in appoggio a piloti e team clienti con programmi di prestigio, lascia però perplessi la scelta di iscrivere nel WRC2 Tidemand e la Toksport, mentre Solberg che corre Fabia e meccanici che arrivano da Mlada risulta iscritto nel WRC3.
Tra i dietro le quinte del mondiale rally, soprattutto quando sono coinvolti i costruttori, di scelte apparentemente incomprensibili se ne sono viste molte, ma quasi sempre dietro ci sono i loro perché. Nel caso della Skoda però, mano mano, che le carte si vanno scoprendo decifrare le ragioni di certe scelte è decisamente complesso e cervellotico. In particolare quella di non iscrivere il giovanissimo Oliver Solberg nel WRC2, visto che le vetture di cui disporrà escono ed entrano dal reparto corse di Mlada, come meccanici, ed ingegneri. In pratica a carico del team di famiglia resta la logistica, ma con i colori dello sponsor principale di Oliver (marchio di livello mondiale) il nome di Skoda sarebbe rappresentato in maniera più che degna. E soprattutto è abbastanza evidente l’investimento di Skoda sul giovane figlio d’arte, visto che è stato messo sotto nei test della squadra ufficiale sul ghiaccio e sulla terra. Ma tutto questo stride con l’appoggio indiretto che da Mlada hanno concesso alla Toksport, iscrivendola direttamente nel WRC2. La squadra Tedesca che la passata stagione ha vinto l’ERC, e nel WRC ha seguito Henning Solberg (ed è presente anche in circuito con programmi di spicco), è sicuramente una delle strutture più qualificate e solide tra i tanti team satellite che gravitano nell’orbita Skoda. Ed è evidente che per garantirsi l’iscrizione del costruttore nel WRC2 hanno dovuto cercare di costruire un programma con un pilota di spessore gradito a Mlada. Tidemand è sicuramente una figura ideale e gradita, tra i più esperti e veloci della serie cadetta, per quattro stagioni ha militato nelle file Skoda, con la Fabia ha vinto un titolo WRC2 e l’Asia Pacifico 2015. E’ abbastanza evidente che per i tedeschi essere nel iscritti dalla casa nel WRC2 è una bella medaglia, ed avere Pontus in squadra non è certo un sacrificio visto il valore al volante e la sua capacità di raccogliere attorno al suo nome partner in grado di garantirgli anche un certo supporto economico. A questo punto però è davvero difficile capire perché non sia stato iscritto anche il giovane Oliver, che avrebbe potuto portare punti preziosi almeno per il WRC2 costruttori. Se la logica a questo punto potrebbe giustificare tale scelta per non mettere troppa pressione ad un ragazzino che dovrà badare soprattutto a crescere, l’impressione è che a Mlada puntino (o meglio sperino) di fare saltare il banco del WRC3.