I20 RALLY2 VINCE MA ..

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Alla fine della gara la debuttante Hyundai i20 N Rally2 nonostante il ritiro di Solberg, con il successo di Huttunen va a firmare il WRC2, con oltre quaranta minuti su Gryazin secondo. Una vittoria senza discussioni ma prestazionalmente non così convincente e con troppi problemi di gioventù.

Un debutto che si va a festeggiare sul gradino più alto del podio non può che essere positivo e nel caso della nuova Hyundai i20 rally2 è sicuramente il migliore biglietto da visita per la nuova ammiraglia del reparto clienti Hyundai. Le attese però erano altissime visto che la nuova arma di Alzenau ha scorrazzato sulle strade di tutta Europa per i test di messa a punto, ed al suo volante si sono alternati tutti i piloti della squadra ufficiale oltre agli junior di spessore. Ma se dal punto di vista sportivo non si poteva ambire a qualcosa di più del successo finale, l’unica cosa che resta scritta nero su bianco; dal punto di vista prestazionale e della durata sono emerse parecchie lacune a cui bisognerà dare rapidamente una risposta. Anche se tra gli avversari diretti nel WRC2 mancavano due regine come la Fabia e la Citroen C3, il termine di paragone erano la Polo di Gryazin e la Fiesta di Suninen. Ed a fare la differenza nella prima bouclé è stato proprio il Finlandese che ha tirato il collo a tutti, mentre Gryazin è andato subito per fossi. Oliver e Jari hanno optato per un inizio meno arrembante, lasciando una ventina di secondi al loro rivale in poco meno di settanta chilometri. Nel secondo giro di prove le due Hyundai alzano il loro passo e si avvicinano ai tempi di Teemu, mentre l’alfiere M-Sport pur non aumentando il ritmo inciampa in un’uscita veniale dove fora e riempie il radiatore di detriti, che lo obbligano ad un lungo stop in speciale. Pasticcia anche Huttunen che rimedia una foratura lenta, non si ferma ma alla fine perde due minuti e mezzo, ed il conto è sempre salatissimo. A quel punto per i due Junior targati Alzenau si spalancano le porte dell’uno due, con Solberg la davanti e Huttunen a coprirgli le spalle. Jari il sabato inciampa subito in una doppia foratura ed aggiunge al suo conto altri tre minuti, lasciando Oliver solo soletto la davanti. A questo punto per Oliver è iniziato un vero calvario, l’idroguida lo abbandona, ed a forza di braccia disputa 85 chilometri di speciali, perdendo dai tre ai quattro minuti. Ma a sollevare i maggiori punti interrogativi non è il cedimento in sé, quanto i 33 minuti di assistenza di metà giornata nei quali non è stato risolto il problema. Una via crucis che si conclude la mattina seguente con la i20 di Oliver che a Spa non riparte per un problema elettrico. Il successo passa così nelle mani di Huttunen che si porta casa il secondo successo stagionale, un finale in piena scioltezza, ma con il cedimento dell’idroguida nel finale, con Gryazin secondo che dopo una stagione dove ha dimostrato di essere cresciuto molto, porta a casa il suo miglior risultato in WRC2 (2°), con quaranta minuti di ritardo.      

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