IL 2022 INFIAMMA IL WRC

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La presenza di Todt nel service Svedese è sembrata tutt’altro che una visita di cortesia, visto che sul tavolo c’erano due dossier bollenti: calendari e il regolamento tecnico 2022. Una serie di continue riunioni dalle quali raramente qualcuno è uscito con un sorriso di circostanza. Ed il dossier regolamento ha messo al tavolo anche i boss di alcune squadre per trovare una linea comune.

Della presenza di Todt in merito al dossier Svezia dubbi non c’è ne sono, anche per le chiare parole del presidente che in merito ha chiesto risposte concrete, come abbiamo sottolineato nei giorni della gara. Per quanto riguarda i calendari poco è trapelato, ma oramai è abbastanza chiaro il ritorno della centralità nella stesura di questi dell’autorità federale, dopo che oramai da qualche stagione si era registrato un’invasione di campo da parte del promoter. Ma ad infiammare il clima è stato come al solito il regolamento tecnico 2022, quello della teorica introduzione degli elementi ibridi. Con i costruttori divisi in due fazioni, con Ford e Hyundai sempre più vicine nel puntare ad un abbattimento dei costi che non si è capito se debba passare in una copia del regolamento R5 potenziato, oppure qualcosa meno costoso delle attuali plus, ma senza componentistica ibrida o meno. Mentre dall’altra c’è una Toyota la cui posizione non è molto chiara, ma vista la progettualità della Yaris GR 2021 plus, studiata con una particolare attenzione nei suoi volumi interni per ospitare motore e batterie. Chi al momento è stato messo all’angolo di sicuro è il promotore, che nel 2017 sposò e promosse la causa delle plus senza ibrido, voluta anche dalla Vw. Il punto di unione tra federazione e promotore ovvero la commissione WRC sino a dicembre pur negando il piano B, era stata la prima a parlarne mettendo avanti i timori per i costi e la partenza di altri costruttori. Questa volta invece questa ipotesi è sparita dai radar, ed è abbastanza chiaro che il promotore è sembrato messo da parte, e da parte di tutta la FIA la posizione ha preso una direzione abbastanza univoca. Ora bisognerà attendere il tender per l’assegnazione del fornitore della parte elettrica uguale per tutti i costruttori (per i primi tre anni), ma è abbastanza probabile il varo del regolamento rischi di slittare almeno di un paio di mesi. Ma il sentore è quello di un ibrido che non slitterà più, ed il discorso costi potrebbe andare a tagliare le attuali regole tecniche sulle limitazioni di quelle parti contingentate (vedi il motore) che hanno fatto lievitare i costi di queste, azzerandone i benefici, ma soprattutto sparando alle stelle i costi chilometrici che hanno praticamente fatto esplodere il mercato di noleggi e vendite.     

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