La Germania nonostante gli sforzi fatti per mantenere in piedi un campionato rally nazionale sia pure azzoppato, con la cancellazione del Sachsen, al quale sono stati negati i permessi di svolgere la loro manifestazione ad inizio settembre, l’ADAC con sole tre gare in calendario tra fine ottobre e novembre ha deciso di tirare un colpo di spugna sul campionato Tedesco.
La Germania nonostante sia uno dei paesi Europei ad avere combattuto il coronavirus con un lockdown più light, ed in assoluto lo sport tedesco è quello che è ripartito per primo, unica condizionalità che non si vengano a creare assembramenti superiori alle 500 persone. Questo parlando di rally, ed in particolare di service park con tutte le limitazioni del caso metterebbe già a rischio quelle gare con tante vetture al via, perché piloti e navigatori rappresenterebbero già 200 unità. Regola sulla quale si potrebbe ragionare con flessibilità, ma a stroncare le autorizzazioni anche da quelle parti è stato l’argomento spettatori. Trattandosi di manifestazione pubblica l’organizzazione è responsabile del controllo e di eventuali limitazioni del flusso degli spettatori negli spazi pubblici; al fine di garantire le linee guida sul distanziamento sociale e sull’igiene siano rispettate in tutta la lunghezza del tracciato. Responsabilità che implica un piano di sicurezza che per essere approvato dovrebbe mettere in campo uno sforzo sproporzionato. Il campionato Tedesco ha così deciso di gettare la spugna, in calendario restano tre eventi: Baden-Württemberg, Hessisches Bergland e il Sulinger Bärenklaue, gli ultimi due previsti a novembre che decideranno autonomamente se tentare l’edizione 2020, nel caso al 31 ottobre vengano modificate le norme antivirus. Una decisone che da il polso di una situazione molto complessa e che traccia per l’appuntamento targato WRC una strada a senza unico, “gara vietata al pubblico”, confermando l’ipotesi emersa in queste ore di un rally Deutschland confinato nello sterminato campo militare di Baumholder, zona off-limits.
