IL CASO ABU DHABI DESERT

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La seconda prova della Coppa del mondo di Cross Country l’Abu Dhabi Desert Challenge è stata cancellata, ma prima dell’inevitabile decisione imposta dallo stato arabo, in risposta a quanto emanato dall’OMS, ma a fare clamore era stata la decisione della X-Raid che aveva già gettato la spugna prima della cancellazione.

La decisione di Ben Sulayem, in qualità di presidente della federazione automobilistica degli emirati con il precipitare degli eventi nel mondo intero è diventata una scelta obbligata, indipendentemente da una situazione ancora relativamente non allarmante è arrivato lo stop a manifestazioni e grandi eventi sportivi. Ma in questo caso a fare clamore era stata la decisione di Sven Quandt il responsabile della squadra X-raid, il team ufficiale BMW e Mini, che annunciato il ritiro della propria partecipazione all’Abu Dhabi Desert Challenge, in programma da 20- al 26 marzo. Un azione che l’X- raid ha intrapreso per la salute dei membri del team, che in una ottica aziendale importante ha la massima priorità. Il rischio di infezione da coronavirus aumenta a causa dei viaggi e della partecipazione a eventi con molte persone. Altra motivazione i requisiti di accesso, che possono cambiare in breve tempo in qualsiasi momento. Ciò rende la pianificazione più difficile e aumenta il rischio per i dipendenti non potere rientrare normalmente nel proprio paese, nonché in caso di transiti quello di eventuali improvvise quarantene. Nella sua sede centrale X-raid ha rafforzato le precauzioni igieniche e, tra le altre cose, ha sospeso i tour in officina e ridotto il traffico pubblico per ridurre il rischio di diffusione. Ulteriori passi in questa direzione seguiranno al fine di proteggere la salute dei dipendenti nel miglior modo possibile.

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