In Portogallo si chiuderà definitivamente il caso Mikkelsen? anche se tra rilanci e dicerie le luci dei riflettori spesso puntano sul bel Norvegese, la possibilità di vederlo in azione su una nuova WRC e sempre più fumosa e poco probabile.
La gara Portoghese forse non metterà la parola fine al caso Mikkelsen, ma sicuramente ha ridotto al lumicino le speranze di vederlo in azione al volante di una WRC+ nel 2017. Il test Hyundai venduto da entrambe le parti come una sorta di scambio di esperienze, perché no in vista di futuri abboccamenti, in realtà poteva sortire effetti ben differenti. Il momento chiave sono state le trattative prima del via della gara Argentina, non tanto per il nulla di fatto con Hyundai, ma per l’ufficializzazione della sua candidatura al titolo WRC2 con la Skoda. Dopo la Corsica Mlada gli ha proposto il sedile per tentare la scalata al titolo, opportunità cercata e voluta dallo stesso Mikkelsen. Ma il discorso nonostante l’iscrizione già fatta per il Portogallo è rimasta in ballo sino all’Argentina quando scadevano i tempi regolamentari per eventuali modifiche alle iscrizioni del Portogallo. Come da dichiarazioni Hyundai non c’era spazio per avere un quarta i20 in Portogallo, ma dalla Sardegna sicuramente si. Ed invece un altro nulla di fatto, o meglio è arrivato un accordo con Skoda, ed anche se è per il solo WRC2 complica non poco le cose, limitando i movimenti di Andreas e delle squadre che sbavano per lui. Comprensibili, al momento, le posizioni abbastanza saldate in Toyota e Citroen, ma è veramente difficile credere che Nandan e Penasse non abbiano messo niente sul piatto. Un caso che forse potrebbe avere avuto ben altri risvolti prima, ed ora, chiaramente accontentandosi (cosa che ha fatto anche Ogier) e mettendosi realmente in gioco, lasciando pianti ed autoflagellazioni inutili.