Durante questa stagione in numerose occasioni l’otto volte campione del mondo non ha risparmiato stilettate al gommista italiano, ma alla fine del Japan ci è andato giù pesantissimo dalla Pirelli alla FIA, un attacco fuori dalle righe visto che oramai da due anni il WRC è in regime di monogomma e volenti o nolenti a questo bisogna adattarsi.
L’ultimo attacco di Seb alla Pirelli è stato frontale e non ha risparmiato l’intero sistema reo di avere voluto il monogomma dalla FIA al Promotore, primo beneficiario in termini economici dell’appalto ad un solo fornitore. L’oggetto del contendere sono soprattutto le forature, troppe sia sull’asfalto che sulla terra, almeno secondo l’otto volte campione del mondo. In realtà le forature nipponiche sono arrivate tutte o quasi al seguito di toccate e pizzicate sui cordoli a bordo carreggiata (tantissimi sulle strade del Japan Rally). L’unico ad avere lamentato una foratura senza avere toccato è stato proprio Ogier, che ha parlato di una gomma montata male, possibile ma nessuno compreso Seb è in grado di stabilirlo con una minima cognizione di causa. Le forature sia sull’asfalto che sulla terra spesso sono condizionate da dove si mettono le ruote, taglioni al limite dell’impossibile sull’asfalto e colpi durissimi sulla terra, ed in tutta franchezza non ci sembra l’equilibrio sia cambiato così tanto. In particolare sulla terra a fronte di qualche foratura in più si sono registrati meno cedimenti delle sospensioni, un chiaro segno di quanto l’equazione gomme assetti corra su un filo estremamente sottile e spostando da una parte l’ago della bilancia cambiano gli effetti. Con una spalla più dura fori di meno ma si mette alle corde le sospensioni. Pirelli ha accettato la sfida molto complicata perché ha dovuto sviluppare un prodotto per le plus da cestinare dopo un anno per passare alle Hybrid vetture con meno escursione sugli ammortizzatori, più peso e baricentro più alto. L’unica critica che ci sentiamo di fare è a un regolamento che ha portato ad una riduzione esponenziale dei test e di eventuali sessioni di sviluppo, non tanto sul prodotto gomma ma per adattare i set-up e permettere ai piloti di capire mescole e caratteristiche delle gomme. A cominciare dalla conoscenza dei limiti quando si entra in zona foratura. Il prodotto ha dimostrato di avere sia durata che prestazione, e soprattutto è lo stesso per tutti, quindi la parte delle critiche dell’otto volte iridato rivolto al lavoro degli uomini Pirelli è fuori luogo e non ha ragione di essere. Lascia perplessi un attacco così duro, ma soprattutto il fatto che tra gli addetti ai lavori interessati nessuno abbia proferito parola. Al nuovo bando manca un anno, ed un eventuale nuovo fornitore entrerà solamente nel 2025, quindi è difficile intravedere interessi personali anche se Seb è sempre stato molto vicino al gommista di Clermont Ferrand. A Ostberg per un imprecazione a fine speciale per una gomma a terra fu rifilata una bella multa “zitto e paga”; Seb ne ha avuto per tutti, noi siamo gli ultimi a invocare una sanzione ma almeno sentire le ragioni del suo sfogo sarebbe il minimo, fare finta di niente significa fare una figura ancora più magra.