Il week end prima dell’Argentina a Concepcion è andata in scena la prova generale dell’evento candidato a fare parte del mondiale 2019, un esame dagli esiti positivi ed a quanto pare sul banco c’è già il famoso contratto triennale, ora l’unico ostacolo sulla strada del WRC sarò la candidatura del Giappone.
Il rallymobil ovvero la serie Cilena a todo rally ha mandato in scena a Concepcion il suo secondo atto, quello su cui i Cileni hanno puntato tutti loro sforzi per il loro ingresso nella serie iridata. L’esame ha regalato ai pretendenti sud Americani una promozione piena, qualche sbavatura c’è stata ma visto su quanto si è sorvolato e le volte che ancora oggi gli occhi vengono chiusi, le loro mancanze non sono sembrate minare minimamente la candidatura. In fatto di speciali nulla da eccepire come in tutte le gare sud americane, si corre su strade vere a tratti abbastanza dure ed impegnative, sicuramente con molta ghiaia e briciolino che potrebbero mettere in grande difficoltà chi avrà l’ingrato compito di aprire la strada. A quanto pare oltre alla stesura dei report il discorso, almeno con il promotore, è andato oltre, si sono già affrontati i punti di maggiore interesse nel contratto triennale che dovrebbe essere sottoscritto, come per tutte le altre prove del mondiale. Compresi gettoni ed i budget necessari per organizzazione e promozione dell’evento. Si potrebbe dire cosa fatta, anche se in realtà sulla strada dei Cileni c’è ancora l’ostacolo Giappone. Per il momento la nuova organizzazione Giapponese ha messo sul piatto solo delle carte, è quindi prevedibile un accelerazione delle pratiche per portare avanti la candidatura Nippon, con una particolare attenzione a strutture e budget, senza andare ad attendere l’edizione zero e la verifica del percorso. Fuori dei giochi per il momento il Safari, che oltre all’edizione zero ha dimostrato di avere budget e strutture, ma ha espresso ferma volontà di mantenere i termini di una candidatura 2020. Specificando che quanto è stato fatto e stanziato sino ad ora è esclusivamente a supporto della candidatura, un pò come avviene per i giochi olimpici. E tanto per sottrarsi in maniera elegante da eventuali pressioni del promoter, ha ribadito la sua posizione tramite la voce di Jean Todt. Certamente l’equilibrio del WRC a trazione Europea rischia uno sviluppo sbilanciato verso il Sud America, mentre il promoter è alla ricerca di sbocchi in tutti i continenti.