Come era facile prevedere anche le gare autunnali del WRC propongono un certo numero di criticità, con un lockdown che impedisce a tutti di riuscire a imbastire cambiamenti e restare nei tempi necessari alla burocrazia amministrativa per deliberarli, il Galles annuncia che i cambiamenti ventilati slitteranno nel 2021.
La tappa del WRC Gallese ha annunciato che la ventilata revisione del percorso dovrà slittare nel 2021; la gara pur essendo a calendario nel week end a cavallo tra ottobre e novembre, quindi lontana dal pericolo cancellazione, al massimo potrebbe essere rischio di qualche minimo spostamento nel caso di una ristrutturazione del calendario mondiale. Un cambiamento comunque ci sarà, ed è il ritorno del service park a Deeside dove la gara Gallese ha sostato in pianta fissa dal 2013, ad eccezione dell’anno passato quando si è spostata a Llandudno sulla riva oceanica della costa Gallese. Una scelta legata ad una maggiore praticità della location, non lontana dalla cittadina di Chester fulcro di una leggenda chiamata RAC, con un percorso si distendeva dall’Inghilterra alla Scozia. A bloccare questa revisione sono state le difficoltà pratiche legate alla quarantena che sta bloccando anche il regno unito, che ostacola come in tutti i paesi la macchina burocratica legata ai permessi territoriali, ed ai tempi da rispettare nell’espletamento di queste pratiche. Un problema spesso sottovalutato, o meglio invisibile ai più ma che anche in Italia rappresenta un passo molto importante nell’imbastitura di una gara. Visti i tempi incerti della situazione attuale la macchina organizzativa Britannica ha preferito non scommettere sul cambiamento, rischiando di andare fuori tempo massimo nella presentazione delle domande. Una ristrutturazione della quale era trapelato un maggiore peso delle speciali del nord del Galles, ma che nel dettaglio non era ben chiaro se si trattava di cambiamenti in grado di dare un’impronta diversa ad una regione che tutt’ora è presente in maniera consistente nel percorso del Galles. Quanto però traspare dai toni della macchina organizzatrice è che quel paventato salto sulle strade della verde Irlanda, non sembra cosa che in qualche maniera qualcuno stia seriamente prendendo in considerazione, se non da mettere sul piatto per forzare la mano nelle trattative con i governi territoriali.
