Oramai da un mese non si fa che parlare della partecipazione al Mont Blanc di Loeb, Panizzi e Delecour, tre personaggi che hanno fatto la storia dei rally d’oltralpe e mondiali, ma la prima tappa ha riportato tutti con i piedi per terra e nelle parti alte della classifica c’è rimasto solamente Loeb.
Vedere sotto le stesse tende, in un test pre gara Francoise Delecour e Sebastien Loeb al volante di due Peugeot 306 Maxi, è come spalancare una finestra sugli anni a cavallo tra i due millenni, quando le kit due litri (made in France) sull’asfalto hanno fatto traballare lo strapotere delle trazioni integrali. Vetture che sono rimaste nel cuore degli appassionati per il loro sound, con motori che lavoravano a regimi di giri altissimi. Ma le speciali del Mont Blanc hanno infranto subito i sogni di chi avrebbe voluto vedere la davanti piloti e vetture. Delecour e Panizzi (al volante di una Hyundai i20 R5) alla fine della prima frazione occupano rispettivamente la diciannovesima posizione a 2’50” dalla testa e la quindicesima a 2’10”. Davvero tanta roba se si considera che i due in questi anni hanno fatto solo qualche sporadica comparsata. Sua maestà Loeb invece occupa la sesta posizione, con un distacco di 56”, ma a parte Giordano e Bonato la davanti resta ancora in piena lotta per il gradino basso del podio. Un risultato dove il nove volte campione del mondo ci ha messo del suo, spremendo alla 306 tutto e di più. Anche se quest’anno nei rally è rimasto al palo, nonostante i quarantasette anni a differenza di Gilles e Francoise resta un pilota in attività e quando si strappano degli ingaggi a sei zeri il prestigio dei nove titoli pesa, ma arrivare a quelle cifre senza risultati è impossibile. Abituati a vederlo vincere a mani basse nel WRC, una stagione come il 2020 può sembrare deludente ma non è assolutamente così; ed in un contesto come quello Francese odierno, senza nulla togliere ai Giordano, Bonato e Camilli a parità di macchina Seb è ancora la davanti. Per quanto riguarda invece la vettura gli anni sono davvero tanti, ed anche se la Sebastien Loeb Racing gli ha dato una rinfrescata sotto tutti i punti di vista, riuscire a restare nei venti come Delecour per un pilota di un certo spessore è il massimo a cui si può ambire. Anche perché il confronto non è sicuramente tra la Maxi e le R5, ma con le due ruote posteriori dell’Alpine A110 Rally RGT che sulla maggioranza delle speciali ha dimostrato di avere qualcosa in più.