Se uno degli imperativi del Promoter WRC è portare più pubblico sulle speciali, affidarsi ad un organizzazione recidiva che già sullo Shake Down ha iniziato ancora peggio degli sbiaditi ricordi di qualche anno fa, le continue sospensioni allo shake e il colpo di spugna dato sulla speciale Wieliczki non sono certo la giusta risposta.
Una delle priorità del Promoter WRC e dell’intero casting del WRC in questi ultimi tempi è diventato il pubblico, quello che a cavallo del nuovo millennio si voleva sostituire con lo spettatore virtuale, sul quale per circa una decina di anni dall’inizio del nuovo millennio si è sparato a vista, complicando in misura sempre maggiore l’accesso alle speciali. Il Polonia nelle sue quattro precedenti edizioni sull’argomento sicurezza e spettatori, è stato probabilmente la gara peggiore del WRC. Piani sicurezza e zone destinate al pubblico in molti tratti organizzate in maniera decisamente light (sulla carta e sul terreno), ma in troppi punti non rispettata da nessuno o quasi. Prima del via questa volta l’organizzazione ha provato a fare la faccia dura, imponendo una sorta di coprifuoco con il divieto di qualsiasi spostamento mezz’ora prima della partenza di una speciale. Peccato sia stato fatto rispettare in maniera ferrea in certe zone, mentre in altre è sembrato non esistere. Le battute iniziali della gara sono rivelate un autentico colabrodo, esattamente come nel 2017 in linea con le previsioni dei più. Si perché gli unici a concedere la fiducia sulla parola, o meglio sul contratto per la promozione, è stato chi ha riaperto le porte del WRC alla gara. Così ieri nello Shake Down le interruzioni non sono mancate, per cercare di sistemare una situazione decisamente fluida, dove tutti si spostavano ovunque. Ma non è tardato ad arrivare il primo colpo di spugna, con l’interruzione della seconda speciale del venerdì, la Wieliczki, interrotta e mandata via con un bel tempo imposto dopo appena quattro vetture. Uno schiaffo allo sport, ma soprattutto al pubblico assiepato a bordo strada con un colpo di spugna dato quasi immediatamente, senza nemmeno tentare di rimediare, alla faccia di chi predica l’importanza del pubblico e del rispetto che merita. Ma nella speciale seguente il mezzo svarione di Munster su uno dei salti più spettacolari della gara, ha messo in evidenza una marea di pubblico assiepato correttamente, ma in zone appositamente studiate da chi della sicurezza ha una visione abbastanza naif, un fattore che accomuna più di una gara e fa a pugni con la tanto predicata sicurezza.