Il CIR oramai da qualche anno vive sulle avventure dei tre moschettieri, che nel romanzo di Dumas erano sempre gli stessi, mentre nel Italica serie la spada di Basso e BRC è passata di mano, ed oggi a brandirla è Campedelli. Ma nel 2018 ci sarà anche il quarto moschettiere, ed a vestire i panni di D’Artagnan sarà Andrea Crugnola.
Al rally dei Laghi come sempre i gli occhi dei più erano puntati sull’idolo di casa Andrea Crugnola, in realtà non tanto per la gara in se, quanto perché si trattava di partecipazione in chiave preparazione al rally del Ciocco, con alle spalle un programma CIR completo. Le condizioni improbabili delle strade con acqua, freddo e neve unite ad un parabrezza che il mattino si appannava in continuazione, mentre nel pomeriggio ci si è messo anche un semiasse, Andrea ha potuto testare ben poco. Un peccato perché anche se ad oggi il meteo è per un Ciocco soleggiato, visto il maltempo di questi giorni umido e sporco non dovrebbero mancare; e con temperature ancora in calo si potrebbe correre su strade asciutte ma.. . Qualche chilometro in più, se non altro di rodaggio, ci sarebbe stato molto bene, ma così D’Artagnan si presenterà alla corte del CIR a carte coperte, in punta di piedi e senza fare rumore. Ma se l’obbiettivo suo e dei suoi partner è quello di ben figurare e magari con un crescendo portare a casa qualche bel podio, con tanto di gradino alto, attorno al Varesino resta sempre l’alone del suo grande sogno. Quello che ha inseguito sulle strade del WRC e dell’ERC. Ed anche se gli anni passano, lui trenta non li ha ancora compiuti per cui sognare è più che lecito e crediamo di non essere i soli a vedere quell’alone, ma tutti quelli che ruotano in questa operazione in fondo ci credono e sperano. Dopo averci provato con tutte le sue forze, ripartire dal CIR in questo caso potrebbe non essere un passo indietro ma la ricerca di un trampolino di lancio alternativo (che dopo gli anni anta nessuno ha più utilizzato), quello delle serie nazionali che in tutto il mondo sembrano avere perso la loro propedeuticità. Il Ciocco è una gara difficile e piena di trabocchetti, ed anche se l’ardore è quello di D’Artagnan la partenza immaginiamo rispetterà le dovute maniere, ma dopo quei due affondi di spada che ha messo giù nelle prime speciali del Roma Capitale, mandando a fondo pedana anche un tale Lukyanuk, siamo sicuri che i tre moschettieri terranno sempre d’occhio la sua lama.