IL RITORNO DELLO JEDI

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La stagione a mezzo servizio di Ogier sino al Catalunya gli ha riservato molti bocconi amari, ed anche i due podi iridati: Montecarlo e Nuova Zelanda non li ha vissuti benissimo. Sulle speciali Catalane però ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori battendo tutti in velocità e con una condotta tattica perfetta.

Se nel 2017 e 2018 da queste parti aveva dovuto masticare amaro, perché, tra l’ordine di partenza che lo vedeva apire la strada in una prima tappa sterrata, e due finali di gara dove non aveva potuto giocarsela fino in fondo perché la priorità erano i punti campionato. Questa volta ha potuto dare tutto dal primo all’ultimo metro, una gara perfetta, voluta, cercata speciale dopo speciale, ed ottenuta mettendo alle corde gli scatenatissimi Neuville e Rovanpera. Quest’anno l’avventura, almeno nella sua testa, era iniziata male con quella foratura sulla power stage del Montecarlo che gli è costata il successo, poi sono arrivati Portogallo e Kenya dove sperava nella posizione di partenza, vantaggio che anomale condizioni hanno azzerato. In Nuova Zelanda nonostante la pioggia abbia rimescolato le carte, era in ballo per vincere, ma con Kalle in lotta per il titolo piloti dieci secondi davanti, ed Evans che esce di scena, deve fare l’uomo squadra e portare a casa il secondo posto. Questa volta invece la gara ha potuto prepararla al meglio, deliberando lui la vettura per Catalunya e Japan ha fatto quei chilometri in più che gli hanno restituito il feeling migliore. L’ordine di partenza nelle prime due speciali non gli ha detto bene, ma ha serrato i denti, ed appena strada e tagli sono asciugati è salito in cattedra e non c’è ne stato per nessuno. Anche questa mattina dopo due speciali in controllo, con alle spalle uno scatenato Neuville preferisce buttare giù l’acceleratore sulla penultima speciale, evitando Thierry si avvicini troppo. Non tanto per paura di essere ripreso, quanto per freddo calcolo visto che nel finale della power stage (nel primo passaggio) le forature sono fioccate. Una gara senza sbavature vinta con un perfetto mix di velocità e intelligenza tattica, un pizzico davanti a tutti anche sulla performance pura, anche di un Neuville in crescendo che da metà gara ha dato fondo a tutte le risorse della sua Hyundai i20 N Rally1. Il protagonista di giornata è stato proprio il Belga, in lotta per la piazza d’onore con baby Kalle nella stage con il buio lo ha tenuto dietro, e nel primo passaggio sulla power ha messo a segno lo scratch del K.O., con Kalle che forava e perdeva contatto. Il neo campione ci avrebbe tenuto come un bambino a vincere in Catalunya e continuare la festa, ma con una smorfia di insoddisfazione si è dovuto accontentare del gradino basso del podio. Quarto è Tanak che alla fine si trova Kalle nel mirino, ma se nella prima tappa si è lamentato molto per l’ibrido, nella seconda è stato messo alle corde senza diritto di replica, e qualche secondo lo ha mollato anche lui quando si è reso conto di non farcela. Chiude la top five un Sordo anonimo nella prima tappa, ma che con un grande crescendo resiste a due giorni di arrembaggi portati da Evans.

CLASSIFICA 

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