Il team di test del produttore giapponese, supervisionato dall’ingegnere operativo francese ex-Citroën Kévin Struyf, ha allestito la sua base di prova per il rally di Monte Carlo al confine tra i dipartimenti delle Alpi Marittime e dell’Alta Provenza.
Presente da ieri, sulle alture del borgo fortificato di Entrevaux, il tratto utilizzato martedì da Sébastien Ogier oramai affiancato alle note da Vincent Landais ha utilizzato cinque chilometri di una speciale dell’edizione 2022 della gara monegasca. Base che è stata nuovamente utilizzata oggi dal campione in carica Kalle Rovanpera. Il giovane Finlandese si è presentato il mercoledì mattina al volante di una BMW M3, direttamente dal principato dove ha preso casa come molti altri piloti. Nelle prime tornate al volante della Yaris GR Rally1, ha effettuato alcune modifiche al set up destinate ad adattare la sua Yaris alla mini speciale. Durante la giornata i meccanici sono andati ad effettuare vari cambi degli ammortizzatori preparati dalla Reiger, fornitore della squadra nippo-finlandese. A fine giornata Kalle è risultato visibilmente soddisfatto dei compromessi definiti, nonostante un fondo a senso unico un po’ troppo asciutto per i suoi gusti e la preparazione del “Montecarlo”. Condizioni anomale anche per le alpi marittime, senza brina o ghiaccio e temperature che sfiorano i dodici gradi di giorno, senza mai registrare temperature con il segno meno, neppure by night. Parte del test si è concentrato sui differenziali rielaborando le diverse tarature da associare agli pneumatici; moltiplicato nell’arco della giornata il numero dei giri di andata e ritorno sul tracciato del test. La Yaris come la concorrenza è andata a migliorare le sue linee, lavorando sull’aerodinamica, sparite definitivamente le grandi orecchie nella parte posteriore, per il raffreddamento del kit ibrido. Già nella parte finale della passata stagione a Jyvaskyla avevano provato la soluzione delle bocchette incluse nella sagoma dell’auto, in grado di veicolare un sufficiente volume di aria nel sistema di raffreddamento. Giudicare le performance da un paio di giornate di test è impossibile, di sicuro la Yaris è però la vettura più fluida alla guida, raramente scomposta nelle correzioni e la dove ci sono delle sconnessioni del fondo. Dopo Ogier e Rovanpera oggi ad infilarsi nell’abitacolo della Toyota Yaris è il gallese Elfyn Evans, alla ricerca di un feeling che nel 2022 è stato buono ma non idilliaco.