La serie continentale sud americana, CODASUR, dal lontano 2011 è diventata territorio di caccia per i piloti del Paraguay, ed anche questa stagione, iniziata alla fine di marzo proprio sugli sterrati paraguayani del Rally Trans Itapúa, è stata nel suo primo round monopolizzata dai piloti di casa con in testa il ventiduenne Fabrizio Zaldivar.
Nel WRC quando si parla di Sudamerica il pensiero va subito all’Argentina, oppure se si guarda solamente a ieri a prendersi la scena sono i fratellini boliviani (Marco e Bruno) Bulacia, ma nella serie continentale del Sud America a dettare legge da un decennio abbondante sono i piloti del Paraguay. Su tutti spicca il nome del campione in carica Gustavo Saba, vincitore di ben sette titoli continentali CODASUR, ma nelle ultime stagioni si sta facendo avanti a passi da gigante una nuova generazione. La serie continentale in America latina non è mai riuscita ad attrarre i giovani talenti, che in molti casi vedi i Bulacia ha preferito cimentarsi subito nel WRC, e Marco oramai da un paio di anni non ha più frequentato il campionato nazionale o altre serie internazionali intermedie. Non è il caso di Fabrizio Zaldivar, il paraguayano entrato a fare parte dall’anno scorso della squadra WRC2 dei clienti Junior di Alzenau, ha continuato a correre in una sorta di parallelo virtuale tra: WRC2, campionato del Paraguay e qualche prova del CODASUR. Il ventiduenne figlio d’arte da quando ha intrapreso questo percorso, ha messo sul piatto una crescita esponenziale, e lo ha dimostrato al Rally Trans Itapúa, seconda prova del Paraguay e prima del CODASUR, dove è andato a prendersi un successo cristallino. Una gara dove ha saputo dosare velocità e intelligenza, ed ha sempre dato l’impressione di avere la situazione in mano, anche quando la pioggia alla fine della prima tappa gli ha fatto mollare il timone della gara, leadership che però si è ripreso in maniera autoritaria nel giro di un paio di speciali. Tutta un’altra cosa rispetto al venti ventidue dove chiuse all’ottavo posto, mostrando qualche spunto interessante, ma nulla più. Alle sue spalle ad una cinquantina di secondi è riuscita a spuntarla la Volkswagen Polo R5 del ventisettenne Agustin Alonso, mentre sul gradino basso c’andata la Polo di Bestard (34 anni). Ma a farsi notare (oltre alla progressione di Zaldivar) c’è stato anche il debutto su una Fabia R5 di un altro giovanissimo Nicolàs Tomboly, che sotto la pioggia battente è riuscito anche ad agganciare la testa della gara. Un pianeta quello sud americano che dopo parecchie stagioni dominate dai soliti noti si sta svecchiando molto rapidamente, proponendo delle giovani promesse molto interessanti.