La gara di Radicofani ritorna come ai tempi delle gare sprint targate Raceday a sfondare con ampio margine il muro dei cento equipaggi, un risultato a cui contribuisce anche l’appuntamento storico, una serie che sia pure a piccoli passi sta acquistando una sua dignità di campionato.
Se il CIRT è iniziato a Foligno con un nutrito parco iscritti, al suo secondo appuntamento, la quindicesima edizione del Rally della Val D’Orcia, ritorna a proporre numeri ancora più importanti. Addirittura superiori alle fortunate edizioni della seconda metà degli anni dieci, quando era andato in scena il matrimonio tra il campionato Italiano terra, ed il Raceday. Oggi la serie promossa da Alberto Pirelli ha chiuso i battenti, e con una scelta di gare oramai ridotta all’osso; si e no sufficiente a mettere assieme i numeri necessari per avere un campionato terra, per gli habitué delle strade bianche non sono rimaste altre gare oltre a quelle del CIRT. Diventato oramai una sorta di ultima spiaggia. A Radicofani il plotone delle moderne conta poco meno di una novantina di equipaggi. Continua la sfida a due per il primato nel campionato italiano tra il vicentino Alberto Battistolli e il finlandese Mikko Heikkila. A Foligno l’alfiere Toyota dopo una prima bouclé tiratissima è riuscito a mettere alle corde Alby, ma tra i due la battaglia sarà apertissima. Oltre ai terzi incomodi della prima gara: Ciuffi, Oldrati, Gamba e Umberto Scandola la lista dei pretendenti al successo conta su due personaggi di grandissimo spessore che rispondono ai nomi di Paolo Andreucci e Simone Tempestini. Il garfagnino sempre al volante della Citroen C3 Rally2, ed il trevigiano battente bandiera rumena al debutto sulla Fabia RS. Sempre più nutrito il parco della gara storica, con ben venticinque vetture, dove il favorito numero uno è lo sceriffo Lucky a cavallo della sua fida Lancia Delta HF. A cercare di rendergli difficile la vita come a Foligno ci sarà la Sierra Cosworth 4×4 di Costantino Mura, ma non mancano le sempre spettacolari Ford Escort RS di Andrea Tonelli, Bruno Pelliccioni e Nemo Mazza.